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Offerte lavoro, paradosso in Sicilia: resta vacante un posto su cinque

Di Michele Guccione |

PALERMO – Una “perla” di antica saggezza siciliana usava osservare, tradotta in italiano, che «il Signore dà il pane a chi non ha i denti». Nel caso specifico, le imprese dell’Isola nel 2018 hanno offerto al mercato del lavoro ben 226.180 posti. Si tratta della terza posizione nel Mezzogiorno per nuova occupazione programmata. Una bella occasione. Ma, a causa della difficoltà a trovare soggetti con le giuste competenze, 47.500 di questi posti sono rimasti vacanti, pari al 21%, cioè più di uno su cinque. In realtà, il dato è in linea con il trend delle altre regioni del Mezzogiorno e, anzi, migliore rispetto al Nord, dove un posto su quattro è rimasto vacante. Ma è comunque una situazione che grida vendetta, a fronte di 900mila giovani siciliani che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione, e di oltre 250mila disoccupati che hanno lavorato almeno una volta nella loro vita. Per non parlare degli oltre 10mila laureati che ogni anno lasciano l’Isola in cerca di lavoro.

Il paradosso, rivelato dall’annuale Rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal, punta i riflettori anche sul fatto che per il 12% il fabbisogno di personale delle imprese siciliane riguarda la ricerca di laureati. Quindi, spesso i laureati e diplomati sono privi di esperienze adeguate o le loro formazioni teorico-pratiche non sono aggiornate rispetto all’evoluzione delle nuove tecnologie. È questo il risultato del “muro di Berlino” che separa la domanda e l’offerta di lavoro in Sicilia, il mondo dell’istruzione e formazione da quello della produzione. Lo conferma, in proposito, il fatto che i datori di lavoro che hanno invece trovato il personale necessario hanno utilizzato canali non ufficiali: per un terzo conoscenze dirette, per un terzo segnalazioni di amici e parenti e per un terzo attraverso i curricula inviati direttamente dai candidati alla mail aziendale.

Ma anche le imprese hanno i loro torti. Secondo il Rapporto Excelsior, solo il 18,6% di aziende siciliane ha fatto formazione nel 2017, appena il 10,2% ha ospitato giovani in tirocinio; insignificante il 6,8% che ha ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro, peggio l’incremento ad appena il 7,9% di aziende che ha previsto di farlo durante il 2018. Su 226.180 posizioni di lavoro offerte – analizza il rapporto Excelsior – , il 19,2% era per laureati, il 38,3% per impiegati e addetti a commercio e servizi, il 27% operai specializzati e il 15,5% professioni non qualificate. Quanto ai titoli di studio richiesti, il 12,4% laurea, il 35,3% diploma, il 28% qualifica professionale e il 24,2% scuola dell’obbligo. Le selezioni hanno richiesto altre caratteristiche: nel 24,5% si cercavano giovani di età fino a 29 anni, mentre nel 33,7% dei casi non era richiesta un’età specifica; nel 19% i posti erano riservati a donne, ma nel 43,4% dei casi il genere non ha avuto rilevanza; e nel 10,8% delle ricerche la richiesta riguardava immigrati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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