Catania
Catania, in aeroporto vigilanza ad altra società: sindacati insorgono
CATANIA – «La stazione appaltante non ha un potere cogente nei confronti del nuovo appaltatore». Lo afferma in una nota la Sac, sottolineando di aver «bandito una gara per l’affidamento del servizio di sorveglianza e vigilanza armata in area land side e air side con inserita negli atti, conformemente a quanto previsto nel codice degli appalti, l’apposita clausola cosiddetta “sociale”, volta a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal precedente appaltatore». «Tale clausola, come riportato nelle linee guida dell’Anac in materia di “Disciplina delle clausole sociali” e ribadito con costante orientamento dalla giurisprudenza amministrativa – conclude la Sac -, non può comportare un indiscriminato e generale dovere di assorbimento del personale utilizzato dall’impresa uscente, dovendo tale obbligo essere armonizzato con l’organizzazione aziendale prescelta dal nuovo affidatario».
I sindacati hanno evidenziato l’odissea per i 18 lavoratori, rimasti fuori dalle procedure di cambio di appalto tra la Serenissima e la Ksm. «Dopo una serie di incontri nella sede della committente, negli uffici istituzionali competenti ed un sit-in davanti l’ingresso della Società aeroporto di Catania, anche lo scorso 21 gennaio nei locali della Prefettura la ditta subentrante ha dato parere negativo all’assunzione degli operatori. Una nuova chiusura che ha fatto scattare la rabbia delle tre sigle sindacali Ugl sicurezza civile, Filcams Cgil e Uiltucs, che oggi chiedono alla Sac un nuovo incontro urgente per chiarire tutte le problematiche emerse dal mancato completamento dell’affidamento con il passaggio delle 18 unità, come previsto dalla legge. “Vogliamo sapere il perché la Ksm si ostina, ancora adesso, a non voler assumere i lavoratori che avrebbe già dovuto assorbire così come detta la normativa in materia di cambi d’appalto. Inizialmente la società, come appiglio per non adempiere al suo dovere, ha lamentato agli stessi vigilantes l’assenza di una certificazione che, invece, avevano già. Poi, in un secondo momento ha richiesto agli stessi la conoscenza delle lingue, requisito che non fa parte dell’articolato del capitolato ed, infine, da qualche giorno si trincera dietro ad una procedura di mobilità avviata nel 2017 che precluderebbe ogni altra assunzione – spiegano Giovanni Vitale della Ugl, Davide Foti della Cgil e Giovanni Casa della Uil. Una scusa che non corrisponde alla realtà dei fatti, in quanto Ksm non ha vincoli e può assumere. E ci auguriamo non l’abbia fatto ad insaputa di tutti gli attori coinvolti in questa vertenza. Sarebbe infatti molto grave che tra i dipendenti attualmente in servizio, in sostituzione dei 18 mai transitati, oltre alle unità provenienti da altri cantieri Ksm ci siano eventuali nuovi assunti. In più, oltre quindi alla violazione degli obblighi di legge sull’acquisizione del personale in forza alla precedente ditta appaltante, abbiamo potuto notare come l’azienda titolare dell’incarico non abbia adempiuto a dar corso ai servizi offerti in fase di gara (ad esempio la dotazione di un drone terrestre, di un pallone aerostatico, di defibrillatori da consegnare alle pattuglie, il little block) entro i 30 giorni dall’avvio dell’affidamento stesso. Si potrebbe dunque profilare, a nostro avviso, un’ipotesi di concorrenza sleale rispetto alle altre aziende che hanno preso parte alla gara, sia per il mancato transito dei lavoratori (che ogni azienda avrebbe dovuto rilevare), ma soprattutto per l’assenza dei servizi migliorativi che hanno determinato l’acquisizione di un maggior punteggio a favore della società aggiudicataria. Ci aspettiamo, pertanto, una immediata convocazione da parte di Sac e siamo pronti ad andare fino in fondo, attivando gli strumenti che la legislazione ci mette a disposizione in materia giudiziaria ed amministrativa, per tutelare il sacrosanto diritto di 18 persone di avere il lavoro che a loro spetta – concludono Vitale, Foti e Casa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA