Cronaca
Giornalista Borrometi mangia tonno al ristorante e finisce in ospedale insieme alla scorta
FANO (PESARO URBINO) – Lieve intossicazione alimentare ieri a Fano per il giornalista Paolo Borrometi, sotto scorta per le sue inchieste antimafia, che è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere insieme alla sua scorta per problemi gastrointestinali accusati dopo aver mangiato in un ristorante di Fano una tagliata di tonno, appena scottata: il pesce era stato consegnato al ristorante da un grossista, pronto per essere speziato e servito. Tutta la tavolata è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso per i postumi della intossicazione da tonno, unico cibo mangiato da tutti: insieme al giornalista, a Fano anche per presentare il suo volume «Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile», c’erano gli organizzatori dell’incontro nell’ex chiesa di Sant’Arcangelo.
Un’ora di controlli medici e poi le dimissioni (per tutti 2 o 3 giorni di prognosi) con arrivo in ritardo alla conferenza. I carabinieri del Nas hanno controllato il ristorante con gli ispettori dell’Asur, tre medici e 2 veterinari. All’esercizio non è stato mosso alcun appunto, essendo stata riscontrata la perfetta conservazione di alimenti e cucina. Bloccato invece tutto il lotto di tonno al grossista alimentare che nel frattempo lo aveva consegnato anche ad altri ristoranti i quali non lo avevano ancora utilizzato per la cena. Il ristorante è rimasto aperto perché non sono state ravvisate negligenze.
Si attende l’esito degli accertamenti sul tonno sequestrato al ristorante e al fornitore per verificare le cause dell’intossicazione. I gestori del locale si dicono «vittime di quanto accaduto perché il tonno era stato loro fornito già pronto per il servizio a tavolo. Probabilmente – ipotizzano – il batterio si può essere sviluppato durante la filiera tra la pesca e la conservazione per un problema di temperature, che non dà cattivo odore né ha colorazione diversa. Nessuno lo può vedere né accorgersi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA