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La Uil di Agrigento: “ La Ag-Cl e la Pa-Ag rischiano di diventare una nuova Salerno-Reggio Calabria”

Di Redazione |

La segreteria provinciale della Uil di Agrigento esprime forte preoccupazione alla luce delle ultime novità che stanno interessando negativamente le opere viarie nel nostro territorio e in particolar modo la ss. 640 e ss.621, che vedono la ditta appaltatrice la Cmc a un passo dal fallimento, visto che ha chiesto l’accesso al concordo preventivo, atto prodromico al fallimento della società con tutte le eventuali conseguenze del caso.

“Dobbiamo registrare che sui lavori delle due principali strade agrigentine in direzione Catania e Palermo e i lavori che la ditta la Cmc avrebbe dovuto completare tra fine 2019 e la prima metà del 2020 – dice il segretario provinciale Gero Acquisto – purtroppo si è verificato un pericoloso arresto che potrebbe essere un colpo mortale per gli spostamenti e l’economia della provincia di Agrigento. Il problema della Cmc si è ancora più allargato e la richiesta delle procedure del concordato preventivo non fanno altro che creare maggiore difficoltà al completamento di opere essenziali come la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento con tutte le maestranze e l’indotto ormai fermi da qualche mese e con il serio rischio di ritrovare i cantieri chiusi per altri periodi lunghi. A questo punto deve essere il Governo nazionale, attraverso il tavolo di crisi del Mise e del Mit, a trovare una soluzione chiara per sbloccare i lavori e capire una volta per tutte se la Cmc può andare avanti o se deve cedere l’appalto. I tempi debbono essere accelerati e contingentati, non possiamo assistere a incontri fiume per non decidere nulla. Non escludiamo, continua  la Uil Agrigentina, che se entro le festività di Natale non si avranno notizie certe di una ripresa dell’appalto da parte del governo nazionale e dell’Anas, potremmo scendere in piazza con gli iscritti e i lavoratori per uscire da questo incubo che da 10 anni non vede ancora la luce per i cittadini agrigentini che sembrano condannati a subire ritardi e stati di crisi di aziende senza trovare le degne soluzioni del caso. Vogliamo credere che questo governo del cambiamento metta in campo tutte le azioni e la moral suasion per riattivare i cantieri, non possiamo assistere a ulteriori contenziosi che rischiano di far sprofondare un territorio che già soffre di un gap viario e di infrastrutture vecchie di 40 anni”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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