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Inguaiate dalle intercettazioni, quattro aziende nella black list della Prefettura

Di Redazione |

Quattro interdittive antimafia, per altrettante ditte i cui titolari sono stati coinvolti nell’operazione «Atena» dei carabinieri di Palermo dello scorso 12 marzo, sono state emesse dal prefetto Antonella De Miro e riguardano le imprese «Kaffeina srl», «Torrefazione Caffeina» di Salvatore D’Oca e le ditte individuale «Salvatore Dario Arcuri” ed «Expo Sicilia», società cooperativa che gestiva il pub Great House 67, poi divenuto Goya restaurant lounge bar, che si trova a Palermo nella via Quintino Sella, formalmente intestata alla figlia di Vito Seidita.

Dal provvedimento giudiziario che ha portato all’arresto di 32 persone per associazione mafiosa, sono emerse intercettazioni ambientali nelle quali Francesco Arcuri, arrestato, si avvaleva delle imprese, raggiunte da provvedimenti interdittivi, per imporre le forniture di caffè a diversi bar di Palermo a scapito di altre aziende.

Vito Seidita, secondo le indagini dei carabinieri e intercettazioni, aveva rapporti economici con Cosimo Vernengo e Paolo Calcagno, uomini del mandamento di Porta Nuova. I provvedimenti prefettizi sono stati comunicati al sindaco di Palermo e alla Camera di commercio e comportano la revoca delle autorizzazioni rilasciate e l’annotazione nell’albo camerale. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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