VITTORIA – La caduta dei prezzi è iniziata dopo Pasqua. Prima sembrava un calo fisiologico, poi è diventato cronico e orizzontale. Un crescendo al ribasso giorno dopo giorno. Adesso favorito dallo scirocco perdurante e asfissiante di questi ultimi giorni che ha fatto accelerare la maturazione e la produzione, dando il colpo di grazia a una economia di per sé cagionevole. Al mercato ortofrutticolo di Vittoria non si vende più niente. Box pieni di primaticci, causa la veloce maturazione dovuta alla canicola fuori stagione (ieri la colonnina del mercurio ha segnato i 34 gradi nel Vittoriese), i commercianti si guardano bene dal comprare per mancanza di richiesta e la merce invenduta va in progressivo deperimento.
Se continua così, dopo qualche giorno di parcheggio nei box la merce si dovrà portare al macero. A contribuire allo stato di sfascio che avviluppa la serricoltura siciliana, l’ingresso di merce concorrenziale proveniente dalle colture a pieno campo del centro Italia e, dicono, dalla Olanda e un pochino anche dalla Spagna. Il Marocco, invece, non disturba la commercializzazione siciliana. Dalla fine di marzo ha costruito un rapporto commerciale in proprio direttamente con la Russia per quanto riguarda l’ortofrutta. Naturalmente via mare. Grazie alla compagnia di navigazione francese Cma Cgm e controllate Opdr e Comanav. Un rapporto a due, Marocco-Russia, favorito dall’embargo sui prodotti europei nei confronti della Russia.
Tre navi da 868 teu vanno e vengono da Casablanca verso San Pietroburgo bypassando i mercati europei. Quanto durerà? “Non lo sappiamo – dice Marco Lo Bartolo, uno dei dirigenti dell’Associazione dei concessionari ortofrutticoli – non ricordo cali di prezzo così repentini. Il tempo non gioca a nostro favore. Qui siamo oltre i 30 gradi, al nord piove ancora e fa freddo. Il pomodoro lo vendiamo sui 20-30 centesimi al chilo, il cetriolo addirittura a 5-6 centesimi”.
Nessuno della classe politica, di solito pronta a fare gare di richieste a sostegno della categoria, ha finora affrontato l’argomento. “Il fenomeno si sta verificando da pochi giorni, nessuno ne ha parlato” – ha detto Marco Lo Bartolo. Di agricoltura, ma per altri motivi, si è occupato invece il Tavolo Verde Sicilia presieduto da don Giuseppe Di Rosa, segretario Concetto Scivoletto, anima pulsante del movimento Francesco Aiello. Nei giorni scorsi il “Tavolo Verde Sicilia” ha incontrato a Roma il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico. Si è parlato di mafia, criminalità e di trasporti. Presenti, oltre ai citati, il senatore Francesco Campanella, l’onorevole Pippo Zappulla, il senatore Gianni Battaglia e Pietro Medica.
“Il Tavolo verde Sicilia – si legge in una nota – ha illustrato e formalmente consegnato al viceministro Bubbico un dossier sui gravissimi fenomeni mafiosi che da anni interessano in modo crescente il Mercato di Vittoria, i servizi connessi (dall’autotrasporto – ultimo, in ordine di tempo l’attacco mafioso al Caair – agli imballaggi) e l’intera filiera ortofrutticola”. Il Tavolo Verde Sicilia ha quindi riproposto e motivato la richiesta di un intervento straordinario ed eccezionale dello Stato e cioè l’accesso, ai sensi della normativa antimafia, come avviene per i Comuni, al Mercato di Vittoria, struttura interamente pubblica, diventata da anni l’epicentro e lo snodo strategico delle attività mafiose; richiesta di accesso già formalmente avanzata dal Tavolo Verde Sicilia il 7 marzo 2017 al prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi.
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