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Calcio Catania, Rossetti e Rizzo da “partenti” a “uomini gol”
GIARRE – Un pomeriggio dal forte profumo di storia. La storia del calcio siciliano, espressa in una gara dai significati intensi. Ieri Giarre e Catania allo stadio “Regionale” hanno per un paio d’ore fermato il tempo e riportato gli oltre mille spettatori presenti sugli spalti, indietro di 20 anni. È stata una gara amichevole che però ha significato un nuovo inizio per il Giarre. Ieri pomeriggio il club gialloblu ha battezzato il nuovo terreno di gioco che si è messo a posto in vista della nuova stagione d’Eccellenza che comincia domenica.
Dall’altra parte è servita al Catania per disputare un test infrasettimanale e soprattutto è stata l’occasione per il club rossazzurro di abbracciare una fetta importante del proprio pubblico. Quei tifosi catanesi che vivono a Giarre.
CERIMONIE. Prima del match il terreno è stato “battezzato” con il taglio del nastro e con una cerimonia di premiazione che ha coinvolto le dirigenze del Giarre e del Catania. «Siamo felici di essere qui ad onorare una città, un club e una tifoseria prestigiose. – così l’ad del Catania Pietro Lo Monaco – Sentiamo il Giarre vicino a noi, perché molti tifosi del Catania provengono proprio da queste parti. Auguro al club del presidente Nirelli di bruciare le tappe e di poter presto partecipare a campionati che questa squadra merita». E subito dopo il Giarre ha donato una targa commemorativa al dirigente rossazzurro. «Giarre è casa mia – ha dichiarato Mario Marino, coordinatore dell’area tecnica del Catania – sono nato calcisticamente a Giarre, il mio sangue è gialloblu e allora mi auguro che il prossimo anno il Catania possa trovarsi in B e il Giarre in D». Una targa è stata donata dal Giarre anche a Mario Marino, il Catania a sua volta ha consegnato un gagliardetto e una maglia da gioco a Maurizio Anastasi attuale ds del Giarre ed ex del Catania.
RETI. A decidere l’incontro sono stati due giocatori che sembrava avessero le valigie sempre pronte. A sbloccare il risultato è stato Mattia Rossetti subentrato nella ripresa a Di Molfetta e ha deviato in porta al 2’ un cross rasoterra proveniente dai piedi di Mario Noce.
Il raddoppio è stato un capolavoro di Giuseppe Rizzo. Il centrocampista, entrato al 1’ del secondo tempo, al 19’ con un destro dal limite dell’area di rigore ha mandato la palla proprio sotto l’incrocio dei pali.
LE INDICAZIONI. Camplone ha schierato nel primo tempo una coppia di difensori centrali che quasi certamente domenica confermerà contro la Viterbese. Ci riferiamo a Silvestri e Mbende che hanno cominciato l’incontro, e Mbende è stato di tutta la rosa quello più impiegato ieri. Camplone gli sta dando minuti, vuole che sia pronto già domenica. In avanti il tecnico etneo ha provato Distefano dall’inizio a destra con Di Piazza, apparso svogliato e Di Molfetta. Nella ripresa sono entrati Fornito, Curiale e Rossetti, che poi è uscito per una botta.
ALLA FINE ARGURIO… Al termine della gara vinta, in sala stampa il diettore sportivo del Catania Christian Argurio ha risposto alle domande dei cronisti. «E’ stato un allenamento importante, contro una squadra che mi permetto di dire è stata costruita molto bene dalla dirigenza di Giarre – così Argurio – ma soprattutto è stato un un pomeriggio di grande festa. I ragazzi provenivano da due giorni di lavoro intenso, e allora serviva una partita dalla quale credo il nostro tecnico abbia raccolto indicazioniutili».
Argurio è poi tornato sulla sconfitta di Potenza. «Abbiamo analizzato la sconfitta, è chiaro che non ci si possa aspettare di vincerle tutte, ma il primo tempo di Potenza non si dovrà ripetere. Bisogna evitare altri black-out»Infine ad Argurio è stato chiesto di Rizzo, autore del gol, e a lungo indicato tra i partenti. «Abbiamo tanti buoni giocatori e Rizzo è uno di questi, per una questione numerica si era pensato di potergli dare le opportunità che merita altrove, ma il calciatore è di indiscusso valore, è nostro».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA