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M5S, audio su Forello finisce in inchiesta firme false

Di redazione |

 Palermo – E’ finito agli atti dell’inchiesta sulle firme false a sostegno della lista grillina alle comunali di Palermo del 2012 l’audio «rubato» di una conversazione tra un membro dello staff della comunicazione dei Cinque Stelle alla Camera e alcuni deputati palermitani coinvolti nell’inchiesta e ora fuori dal movimento. Nella conversazione, registrata di nascosto in un ufficio della Camera a luglio scorso, Andrea Cottone, componente dello staff della comunicazione M5s, Loredana Lupo, Chiara Di Benedetto, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita parlano per 30 minuti della gestione, a loro dire poco trasparente, dei fondi assegnati ad Addiopizzo, associazione antiracket da cui Cottone era uscito in polemica e di cui è stato fondatore Ugo Forello, attuale candidato a sindaco di Palermo per il movimento, che ha avuto un importante ruolo nell’indagine sulle firme false.

E’ stato Forello a convincere due deputati regionali, La Rocca e Ciaccio, a raccontare ai magistrati la vicenda delle firme false che ha portato all’incriminazione loro e dei deputati nazionali Nuti e Di Vita, di diversi esponenti del movimento e di un cancelliere del tribunale.  L’audio rubato è stato depositato in procura dal legale di Nuti anche se sembra poco rilevante in relazione alle indagini sulle firme false. Intanto la Digos, che ha condotto l’inchiesta continua ad ascoltare, in attività integrativa di indagine, i firmatari della lista incriminata: dopo i 200 ascoltati nei mesi scorsi, sono 802 le persone comparse in questura per il riconoscimento delle sottoscrizioni. Il 17 maggio gli indagati compariranno davanti al gip in udienza preliminare.

L’associazione Addiopizzo dice: “Apprendiamo dell’esistenza su Facebook di una conversazione pubblicata da profili social con identità non nota ad Addiopizzo, nella quale è coinvolto uno degli addetti alla comunicazione del movimento Cinque Stelle che rappresenta ad alcuni parlamentari della Repubblica, gravissime ricostruzioni diffamatorie, perché false, su dinamiche interne ed esterne all’associazione e alle condotte dei suoi soci. Le affermazioni contenute nella registrazione audio sono altamente lesive e contengono perciò gravi ipotesi di reato. Per queste ragioni abbiamo già dato mandato agli avvocati per sporgere denuncia agli organi competenti ai fini dell’accertamento di ogni responsabilità penale”.     COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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