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Catania, va deserta la gara per il mega-appalto dei rifiuti

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – «La gara per il nuovo appalto rifiuti è andata deserta». Questa la notizia, emersa ieri sera, durante le fasi del Consiglio comunale. A confermare l’indiscrezione è stato l’assessore all’Ecosistema urbano, Saro D’Agata, che ha aggiunto: «Adesso vedremo con gli uffici il da farsi». Le vicende relative al mega appalto rifiuti da 390 milioni si arricchiscono, quindi, di un nuovo colpo di scena.

Appena qualche giorno fa a criticare il mega appalto presentato dal Comune era stata una delle aziende siciliane che in passato si è aggiudicata l’appalto, avanzando che così come era stata presentata la gara questa avrebbe favorito le imprese del nord. Il Comune dal canto suo si era premurato a sostenere il contrario.

«Quando ho visto questo bando ho capito che nessuna impresa siciliana potrà partecipare alla gara più importante nel settore dei rifiuti, anche se il codice degli appalti dice che va garantita la più ampia partecipazione, e questo mi amareggia molto, come imprenditrice siciliana da 36 anni sul mercato con ottimi risultati, anche per lo stesso Comune di Catania con cui raggiungemmo una differenziata più alta di quella attuale, il 15 per cento». Questo era stato lo sfogo dell’amministratrice unica della Dusty, Rossella Pezzino De Geronimo, che a metà dicembre ha inviato al sindaco una lettera aperta in cui si rileva come con tali condizioni «il bando è destinato a escludere dalla selezione l’intera imprenditoria locale e siciliana, mentre favorisce la partecipazione di un numero esiguo di imprese pubbliche e private del nord Italia».

Nello specifico sono due i punti del disciplinare contestati dall’imprenditrice, “l’avere raggiunto nell’ultimo triennio il risultato del 39% di raccolta differenziata per almeno 12 mesi consecutivi, su un totale di abitanti pari alla popolazione residente nel Comune di Catania (315.576 abitanti)”. «Perché proprio il 39% – rileva l’amministratrice della Dusty – sulla base di cosa viene calcolato questo numero, considerato che in Sicilia solo pochissimi Comuni, e tutti con un numero limitato di abitanti, hanno raggiunto percentuali di raccolta differenziata pari a quello richiesto, mentre al nord questo è molto più facile e frequente. Eppure noi, in Comuni più piccoli, abbiamo raggiunto questi risultati, ma siamo nonostante questo nell’impossibilità di partecipare». Il secondo punto sollevato dalla Dusty riguarda “il requisito dell’iscrizione Emas o prove relative all’impiego di misure equivalenti”. «E’ una certificazione che nessuna impresa siciliana possiede…».

L’Amministrazione aveva replicato con una nota dell’Avvocatura comunale, spiegando che «il bando sull’affidamento della raccolta non favorisce le ditte del Nord, ma mira ad alzare finalmente la qualità del servizio». Secondo il Comune, dunque, non vi è nessuna penalizzazione per le imprese siciliane.

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