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Caro aerei in Sicilia, uno spiraglio. Cancelleri: «Tratte sociali nella manovra»

Di Andrea Lodato |

PALERMO  – «Il nostro obiettivo è riuscire a inserire le Tratte sociali nella legge di bilancio. Questa settimana abbiamo incontrato Enac, la settimana prossima vedremo Vueling, per capire perchè ha lasciato l’isola, ed anche Alitalia». Sono le parole  il viceministro alle Infrastrutture, il nisseno Giancarlo Cancelleri, pronunciate oggi a Palermo nel corso di una visita negli uffici del Provveditorato delle Opere pubbliche, e che aprono uno spiraglio per i tanti siciliani salassati dai rincari dei biglietti aerei, come studenti, docenti e altri pendolari.

Le tariffe aeree da anni sono regolate, come dicono “quelli” dell’economia e della finanza, dalle leggi del mercato. Le regole spiegano che se, esempio a breve scadenza, decidi di partire domani da Catania per andare a Roma e tornare domenica ti costa non meno di 322 euro. Se invece vuoi arrivare a Roma da Milano te la cavi con 180 euro. Due Italie, due mercati, il salasso, lo sfruttamento, lo stato di necessità che ci vede relegati quaggiù. Inutilmente da anni si chiedono interventi seri, concreti, non solo e non tanto con sostegno pubblico alla spesa privata (la famosa continuità territoriale), ma controlli, verifiche sulle tariffe, negoziazione sociale con le compagnie che sono diventate padrone delle nostra vita. Nulla. Ma la battaglia non si ferma, perché il numero di passeggeri cresce, con l’emigrazione riesplosa, con i docenti trasferiti, con la sanità che ha centri d’eccellenza sparsi. E allora? Ognuno ha una soluzione, ne servirebbe una buona per tutti e che trovi d’accordo Palermo e Roma, magari con uno sforzo unico.

Proviamo ad essere poco poco concreti. Se la continuità territoriale per la Sardegna che ha 1,648 milioni di abitanti costa 50 milioni l’anno, il costo per la Sicilia, 5,027 milioni, non sarebbe meno di 150. Ma qui si tratta, pragmaticamente e con razionalità, di percorrere un doppio binario. Primo negoziare le tariffe con le compagnie, secondo scegliere anche fasce sociali, categorie particolari, situazioni emergenziali da supportare. Diciamo studenti che emigrano, docenti trasferiti, lavoratori residenti nell’Isola, per esempio.

«E su questo – conferma l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone – da mesi ci muoviamo e continueremo a portare avanti le rivendicazioni dei siciliani. Abbiamo scritto nei giorni scorsi all’Enac per fare presente ancora una volta le tariffe esose imposte dalle compagnie. E’ inaccettabile, tra l’altro, che questi vettori possano cancellare tratte dai nostri aeroporti con preavvisi di appena 48 ore, lasciando passeggeri a terra e costringendoli ad acquistare biglietti da altre società che, nel frattempo, ovviamente aumentano i prezzi. Chiederemo nelle prossime ore anche al garante per la concorrenza maggiori controlli. Così non si può andare avanti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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