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Pittura, Elisa Anfuso riceve il premio Sciuti: «Sono più brava a dipingere che a parlare»
«Sono decisamente più brava a dipingere che a parlare ma non posso non dirvi che un momento come questo, nella propria terra, ha un valore inestimabile. Voglio ringraziare tutti per questo riconoscimento e in particolar modo il prof. Giansiracusa per questo premio e per il percorso che abbiamo fatto insieme». Con queste parole, Elisa Anfuso, in un clima festoso, allietato dai piacevoli momenti musicali con la violinista Emilia Belfiore e la pianista Anna Maria Calì, ha commentato la vittoria del IV Premio internazionale di pittura “Giuseppe Sciuti”. Di quest’ultimo, uno tra i più rilevanti freschisti meridionali dell’Ottocento, il prof. Paolo Giansiracusa, direttore artistico del premio, ha fatto un minuzioso e appassionante excursus.
“Il nostro Premio, nato timidamente nel 2014, oggi occupa una posizione di prestigio e, per le coraggiose scelte compiute, rappresenta un solido punto di riferimento – ha dichiarato il Sindaco Alfio Russo -. Il merito va all’Associazione Culturale “Giuseppe Sciuti” che con determinazione e abnegazione tiene vivo lo spirito artistico nel territorio isolano, a Graziella Torrisi, punto di riferimento insostituibile dentro e fuori l’Amministrazione Civica, al Direttore Artistico, Professor Paolo Giansiracusa, critico e storico dell’arte grazie a cui i nostri contatti si sono protesi nel sistema artistico internazionale. Grazie a loro Zafferana Etnea ha conosciuto artisti del rango di Paul Camilleri Cauchi, Oleg Supereco, Alexander Timofeev e, oggi, Elisa Anfuso. Le loro opere, donate alla Città, rappresentano il nucleo costitutivo della nascente Galleria Civica d’Arte Contemporanea”. La giuria presieduta dall’Assessora Graziella Torrisi, formata da Giuseppe Cristaudo (scultore), Mario Pafumi (giornalista), Debora Vasta, Manuela Privitera e Carmela Garro (pittrici), Rocco Froiio e Stefano Puglisi (docenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania), ha conferito la menzione d’onore.
“Elisa dipinge come respira, con naturalezza – ha sottolineato Giansiracusa -. Se avesse dipinto così negli anni Ottanta, Italo Mussa, teorico della pittura colta, l’avrebbe rincorsa per chissà quanto tempo. Perché Elisa ha una pittura colta, una pittura raffinata. Lei dipinge come un’ape. Avete visto l’ape all’opera sul favo? Lei fa così. Il suo pennello è un elemento incisorio che costruisce tessiture particolareggiate. È una pittura lenta, è una pittura di grande riflessione perché il pennello non sfocia sulla tela e basta ma è come telecomandato dal suo pensiero, dai suoi valori, e quindi non c’è un puntino sulla tela che si aggiunge sul supporto per conto proprio ma giunge attraverso la guida del pensiero dell’artista. La sua tecnica prodigiosa è stata costruita a poco a poco nel tempo. Ha frequentato l’Accademia di Bella Arti e io già da studentessa la ricordo puntigliosa, scrupolosa, precisa… mai una sbavatura: è tutto nella sua costituzione intellettuale. Cosa dipinge? Il nostro mondo. I sogni, i tormenti, le preoccupazioni delle creature del nostro tempo. Ci ha regalato un’opera bellissima (“Sulla soglia”, olio e pastelli, cm 70 x 100) che ci parla dell’incapacità di godere della libertà, sconoscendola. Quindi un’opera di grande riflessione. All’interno delle sue opere le immagini non viaggiano da sole ma sono incastonate all’interno di una tessitura che diventa ragionamento, narrazione. Predilige dipingere le fanciulle del suo tempo, della sua età, perché forse dipinge se stessa. Del resto il vero pitture, il pittore autentico, fa continuamente autoritratti, dipinge continuamente se stesso. In questo mondo così fantastico, nei vari pezzi, c’è il lungo ritratto della sua vita. Zafferana Etnea da questo momento ha un flash della vita della Anfuso. Ad Elisa Anfuso, pur giovane e con un futuro radioso davanti a sé, va il merito di avere già inciso un solco indelebile nel linguaggio artistico contemporaneo. Il suo stile pittorico fa già scuola e tendenza e riempirà, da qui a poco, le pagine più luminose del nostro tempo”.
Lo stile narrante che coniuga per traslati la poetica del reale agli insegnamenti (speculari) della favola, distingue le singolarissime creazioni della Anfuso che – domandatale la sua ‘attuale’ definizione di arte – ha dichiarato: «Questa è una domanda ardita, alla cui risposta si lavora incessantemente da secoli. Tutti i più eminenti pensatori, filosofi, artisti e non, si sono cimentati in una risposta ma l’Arte rifugge per sua natura a qualsivoglia definizione, l’Arte non dà risposte, è essa stessa la Risposta. Qualche anno fa ti parlai dell’artista come fosse un po’ uno sciamano in grado di connettere mondo e coscienza ed è un pensiero quanto mai attuale. Chi potrebbe guidarci? Chi altro se non l’artista può aiutarci ad interpretare questo mondo così caotico ed insensato?».
Gradimento unanime per le scelte del collegio giudicante espresso anche dal Comitato organizzatore animato dal Presidente Corrado Iozia (Presidente dell’associazione Artistico-culturale “Giuseppe Sciuti”), Francesco La Rosa (giornalista), Alfio Tropea (architetto, che ha curato la splendida scenografia della cerimonia del Premio), Carmine Susinni (scultore, che ha realizzato l’opera con la quale è stato premiato Iozia), Angelo Messina (pittore) e Roberta Ferlito (fotografa, che ha realizzato le video-narrazioni con le opere dello Sciuti e della Anfuso).
La cerimonia è stata arricchita dalla consegna di altri tre riconoscimenti. Il premio alla ‘Carriera’ è stato assegnato (e consegnato dal prof. Giansiracusa) al pitto-scultore Corrado Iozia, Maestro originale e sensibile, apprezzato nel territorio per la capacità di dialogare generosamente con e nell’arte; il premio ‘Giovani’ (consegnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri Cap. Luca Leccese) all’artista Francesco Caristia, abile allievo dell’Accademia di Belle Arti di Catania, che, come ha precisato il prof. Giansiracusa: “Realizza degli interni e da un po’ di tempo fa anche una certa figurazione, fa delle deformazioni che non sono delle deformazioni prospettiche normali, cioè da geometria descrittiva, bensì da video, quindi riporta all’interno della sua pittura ciò che vede in digitale, divenendo testimone del proprio tempo”. Infine, il premio alla ‘Memoria’ è stato consegnato ai figli del pittore Mario Scalia recentemente scomparso. In un clima di palpabile commozione, Corrado Iozia, circondato sul palco dai componenti dell’associazione “G. Sciuti”, ha ricordato Scalia “una cara persona, molto meticolosa che amava tre cose: la famiglia, il lavoro e la pittura”.
“Questo premio – ha concluso l’Assessora Graziella Torrisi – fortemente voluto dall’amministrazione comunale e dall’associazione artistico-culturale ‘Giuseppe Sciuti’, nato per onorare la memoria del nostro concittadino, ci ha dato l’opportunità di conoscere grandi maestri delle arti visive e anche di raccogliere delle opere che auspichiamo possano confluire nel Museo di arte Moderna e Contemporanea che vogliamo creare a Zafferana Etnea e che certamente porterebbe alla crescita del turismo culturale. Quest’anno, ho avuto l’onore di conoscere Elisa Anfuso, una persona veramente eccezionale e riservata. Sono felice di premiare un’artista siciliana di fama internazionale, ricordiamo infatti che le sue opere sono esposte in diversi paesi del mondo e presto approderanno anche in Canada. Abbiamo sfatato il detto ‘nemo propheta in patria’, Elisa è profeta nella sua patria. Ringrazio il Comitato Organizzatore, la Giuria presieduta dallo straordinario prof. Giansiracusa , il Sindaco per la fiducia accordatami, l’Ufficio di Segreteria con la dott. ssa Messina e alla Sig. Ognissanti, e la stampa per la visibilità data al nostro impegno e al nostro Premio”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA