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Alla Kore la prima area riservata alle donne che allattano il loro bimbo

Di Tiziana Tavella |

Enna – All’università Kore di Enna le mamme che allattano i propri bambini sono le benvenute e hanno diritto a uno spazio loro dedicato. Consentire alle mamme di allattare, è una scelta in cui la governance di ateneo crede fortemente. Così tanto da volerla inserire espressamente nel bando per l’ammissione ai corsi per insegnanti di sostegno pubblicato in questo fine settimana sul sito web dell’ateneo www.unikore.it. Quello della Kore di Enna è il primo caso in Italia in cui si prevede direttamente all’interno di un bando di concorso pubblico la disponibilità di uno spazio idoneo per allattare. Dopo i tanti casi di cronaca in cui con una certa frequenza alle donne viene preclusa la possibilità di allattare in posti di lavoro, di studio e in certi casi anche si svago, ora basta scorrere il bando per l’ammissione ai corsi per insegnanti di sostegno ed arrivare all’innovativo comma 5 previsto all’interno dell’articolo 7.

È qui che si legge «le candidate che avessero necessità di provvedere all’allattamento durante l’orario di permanenza nei locali dell’Università di Enna potranno fruire di idonei spazi riservati appositamente allestiti». Cosa dovranno fare le mamme candidate per usufruire di questa possibilità? Lo spiega il presidente della Kore di Enna, Cataldo Salerno: «Basta soltanto chiederlo nella domanda di partecipazione al concorso».

Perché la Kore di Enna ha voluto prevedere per via ufficiale,all’interno di un bando di concorso, uno spazio per le mamme in allattamento?

«Abbiamo più volte visto intere famiglie mobilitate durante i concorsi proprio per occuparsi di bambini piccoli in attesa che le madri completassero la prova. Potere dare questa opportunità è una questione di civiltà ed è una forma di rispetto per le donne e le loro famiglie. Auspichiamo che quanto da noi previsto diventi una regola per tutti».

Approfondendo i motivi che hanno portato alla scelta di offrire un ambiente protetto, allestito all’interno dello stesso edificio dove si terranno le prove di esame, Salerno spiega che averlo previsto in un bando di concorso è una sorta di ufficializzazione di una prassi già sperimentata e praticata con successo: «Non è una novità per noi, altre volte abbiamo già messo a disposizione spazi riservati. L’unica differenza con il passato è che questa volta lo abbiamo voluto prevedere esplicitamente nel bando di concorso. Stiamo pensando anche di allestire un area dedicata alla cura dei bambini».

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