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Governo compatto sui migranti: «Adesso l’Ue si occupi dei flussi»

Di Michele Esposito |

ROMA – Dalle parole ai fatti. Il governo di Giuseppe Conte si mostra compatto sulla linea durissima di Matteo Salvini sul dossier immigrazione e, dopo aver preannunciato al G7 che sugli sbarchi a Bruxelles sarà battaglia, mette in campo la nuova strategia sul caso della nave Aquarius. Quello dell’imbarcazione battente bandiera di Gibilterra è destinato a essere un simbolo della nuova linea giallo-verde: andare al braccio di ferro assoluto, con l’Europa e i suoi Paesi membri, fino a prendersi la responsabilità di lasciare una nave piena di migranti ferma in mezzo al Mediterraneo.

Un vertice a Palazzo Chigi di oltre tre ore fa il punto sulla questione. Al tavolo sono seduti il premier e suoi vice, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Presente anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. E chi si aspettava che la linea leghista al Viminale insinuasse le prime crepe nel governo resta deluso. Conte, perfettamente allineato con il suo vice, in serata dirama una nota durissima contro Malta, «indisponibile» a farsi carico del soccorso umanitario dei passeggeri dell’Aquarius. «E’ un’indisponibilità di Malta e dell’Europa», è l’affondo del premier che ribadisce un concetto già scandito in Canada: «L’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione».

E’ da questo assunto che Conte lancia quella che si preannuncia come la prima grande battaglia del suo governo: il regolamento di Dublino va «radicalmente cambiato», la gestione dei flussi «deve essere condivisa in Ue anche sulle iniziative che riguardano la prevenzione delle partenze», sono le parole del capo del governo. Parole che, di fatto, inaugurano una battaglia che, da qui al Consiglio europeo di fine giugno, l’Italia porterà avanti senza sconti. Una battaglia europea ma anche elettorale, che vede il M5S – con la Lega in continua ascesa – allinearsi sempre di più alla visione di Salvini sul dossier immigrazione, sebbene, già in passato, l’anima ortodossa pentastellata abbia espresso più di un malumore sulla svolta securitaria dei vertici.

Del resto, che il governo giallo-verde in chiave internazionale sia disposto a forzare lo si è visto anche al G7, quando Conte si è allineato con Donald Trump sulla riammissione della Russia al G7. Un gesto sul quale, in maniera gelida, si sofferma in serata la cancelliera Angela Merkel: «Era meglio parlarne prima», sono le parole della leader tedesca.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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