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Sant’Agata è tornata a casa, per Catania quest’anno una festa indimenticabile

Di Redazione |

CATANIA – Dopo circa 18 ore è rientrata a casa sua, nella Cattedrale di Catania, la Patrona della città, Sant’Agata, abbracciata come sempre da migliaia e migliaia di devoti che come ogni anno hanno accompagnato “Sant’Aituzza” nei tre giorni di festività agatine che forse mai come in questa edizione si sono svolte con un ordine e una compostezza raramente viste negli ultimi anni. Se proprio un appunto si vuole fare, può essere criticata la durata delle processioni, il giro esterno del 4 febbraio e il giro interno del 5 febbraio, che si sono rispettivamente protratti rispettivamente per quasi 24 ore e appunto per circa 18 ore, con i classici appuntamenti come i fuochi di piazza Palestro o quelli del Borgo che sono stati sparati in orari quasi impossibili.

Ma Sant’Agata è anche questo, non sarebbe altrimenti una delle feste religiose più famose del mondo e anche quest’anno ha attirato migliaia di turisti tra fede e curiosità, come confermato pure dall’aumento del traffico all’aeroporto di Catania nei giorni che prima e dopo la festa.

Ma, come dicevamo, questa edizione sarà anche ricordata per l’ordine e la sicurezza con cui tutto si è svolto, nonostante il coinvolgimento di fiumi di persone, la calca, la cera e tutto il resto. Questo grazie anche alla “maturazione” dei devoti catanesi che hanno un po’ recuperato il senso religioso della festa dopo le polemiche sulle presunte infiltrazioni nella festa e dopo alcune edizione discusse del passato, non ultima quella dell’anno scorso che vide la rivolta di una parte di devoti contro il capovara che decise di non fare la tanto attesa salita di Sangiuliano. 

A venerare la Patrona del capoluogo etneo sono stati soprattutto i fedeli con il tradizionale «sacco» bianco che hanno accompagnato e tirato la “vara” con le reliquie gridando incessantemente «cittadini, semu devoti tutti… evviva S. Agata». Le celebrazioni sono state seguite su Internet e sul digitale terrestre dalle numerose comunità di catanesi all’estero.

La devozione e la fede per la Santa protettrice di Catania sono quindi tornate al centro delle celebrazioni vissute stavolta con il giusto clima di religiosità che si deve a Sant’Agata. Forse l’unico appello che non è stato ascoltato dai devoti è stato quello relativo ai ceri, con l’invito ad evitarli, ma per i catanesi portare in spalla i ceri non è una questione di folklore. Sono comunque già cominciate le operazioni di pulizia.

E quindi quello che resta di questa festa sono le immagini emozionanti dei momenti più salienti della festa, come le candelore, la Messa dell’Aurora, la sfilata della Carrozza del Senato, la Salita dei Cappuccini, i fuochi del Fortino e quelli del Borgo e l’«acchianata» di Sangiuliano, fino al canto delle monache dei benedettini in via Crociferi. In questa occasione il parroco della Cattedrale Don Marco Fiore ha ricordato padre Gaetano Zito, il preside dell’Istituto San Paolo di Catania recentemente scomparso. «Grazie! Grazie padre Zito – ha detto – per tutto quello che hai sempre donato a questa città di Catania; per come ci hai fatto conoscere ed amare S.Agata; per quanto ci hai aiutato a crescere nella fede. Grazie!».

Quindi che dire: Evviva Sant’Agata. Ed ecco alcuni video per rivedere i momenti più belli di Sant’Agata 2020.

L’uscita della Santa

Le carrozze del Senato

La salita dei Cappuccini

La Salita di San Giuliano

Il canto delle monache benedettine

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