Politica
Tony Rizzotto, l’ex deputato che in due anni ha prodotto solo una interrogazione
PALERMO – Lasciando a luglio scorso la Lega e passando al gruppo Ora Sicilia l’ex deputato regionale Tony Rizzotto, 67 anni, trapanese di origine, aveva lamentato «non ci servono politici opportunisti che in un anno e mezzo di legislatura abbiano prodotto appena 15 atti. In questo percorso di rinnovamento della Lega Sicilia non c’é posto per deputati politicamente inconcludenti». Eppure lui – eletto con 4128 voti di preferenza su 26526 di lista (15.56 %) nella lista Fratelli d’Italia An Alleanza per la Sicilia Noi con Salvini – nella XVII legislatura, come primo firmatario, ha presentato, come si evince dai dati dell’Ars, una sola interrogazione per «garantire ai dipendenti regionali, assunti ex. l.r. 11/1990, il diritto ad avere ricongiunto gratuitamente, ai fini dell’indennità di buonuscita, il periodo di servizio pre-ruolo». Al di fuori dell’attività parlamentare Rizzotto era invece molto attivo nel campo del sociale. L’inchiesta nella quale il politico è indagato, e che ha portato ad un’ordinanza di sequestro del valore di 500 mila euro per aver sottratto, secondo l’accusa, somme di denaro dalle casse dell’Istituto formativo per disabili e disadattati sociali Isfordd, ente destinatario di fondi pubblici erogati della Regione Siciliana risale al dicembre 2017. In quella data l’ex parlamentare fu indagato per appropriazione indebita.
I primi passi a sala d’Ercole, Rizzotto, inconfondibile per la sua chioma fluente, li muove nel 2006. Viene eletto nella fila del Movimento per l’Autonomia, fondato dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, con 8149 di preferenza. Partito che lasciò nel 2008 per passare ad An perche «riteneva esaurito il progetto autonomista». E che «l’Mpa era destinato a diventare un satellite del partito di Cuffaro». «Alleanza nazionale – disse – è di contro un partito tradizionale di valori, un partito serio che non ha mai fatto parlare di sè in termini negativi».
Alla sua immagine di deputato associava anche quello di paladino dei deboli. Come quando nel 2007 intervenne pubblicamente a favore di un disabile che viveva a Palermo in un magazzino con i genitori. Sfrattato dalla sua abitazione e nell’impossibilità di averne un’altra. «Sono pronto a sostenerlo e comunque mi muoverò in Parlamento per superare una situazione di stallo inaccettabile», disse in quell’occasione. Ma la sua permanenza a palazzo dei Normanni è stata interrotta qualche giorno fa perché decaduto dalla carica di deputato regionale. La corte d’appello di Palermo l’ha infatti dichiarato ineleggibile perché non si era dimesso dall’ente di formazione nel termine di 90 giorni dalla fine della precedente legislatura. Il neo deputato regionale Mario Caputo, a lui subentrato ha aderito al gruppo parlamentare di Forza Italia. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA