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Razza sui tamponi coronavirus: «Problema italiano, ma l’analisi è sempre clinica»

Di Redazione |

PALERMO «Vorrei fare chiarezza sul tema dei reagenti che riguarda tutta l’Italia. Questo vuol dire che si ritarda la diagnosi di un paziente che presenta una sintomatologia da Covid-19? No, perché anzitutto la valutazione medica è di natura clinica. La Tac può essere nelle condizioni di evidenziare una polmonite interstiziale e questa può essere messa agevolmente in correlazione dai medici con altre sintomatologie come la influenza, la febbre e le difficoltà di respirazione».

Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.

«Questo ha permesso e permette tutt’ora di trattare in aree separate i pazienti che siano in queste condizioni di salute, i quali ricevono le cure dei sanitari, non sono lasciati nel proprio domicilio e che vengono assistiti – aggiunge Razza -. Ovviamente farebbe piacere avere metodi di analisi, i cosiddetti tamponi veloci, e forse l’Istituto superiore di sanità sta liberando una nuova tecnologia. Se riusciremo a passare da sei ore di esame a solo 1 ora o 40 minuti, per la mole enorme di tamponi che la Sicilia sta facendo, molto più di tutte le altre regioni italiane, diminuiremo i tempi di refertazione. Ma deve essere chiaro – conclude l’assessore Razza – che se un paziente sta male, chiama il 118, interviene il sistema sanitario e viene immediatamente curato dal momento che la prima vera e unica diagnosi di qualsiasi malattia è la diagnosi clinica, quella che fa il medico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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