Politica
Dal Collegato alle mozioni, “pantano” Ars: soltanto 13 leggi approvate
Palermo – In fondo, persino Gianfranco Miccichè, se fosse costretto, rispetto a questi primi mesi d’Aula, rifilerebbe al “suo” Parlamento una promozione striminzita, quando forse sarebbe meglio una sana “rimandata” settembrina sulla produttività complessiva dell’Assemblea regionale siciliana. Il cammino dell’Ars in questi primi mesi di legislatura è stato incerto e non particolarmente caratterizzato da ritmi frenetici o da un gran numero di leggi approvate.
Al 31 luglio 2018 sono 13 le leggi votate dall’Ars, ma tra queste sono ricomprese norme tecniche come l’autorizzazione all’esercizio provvisorio, un atto dovuto per garantire il funzionamento della macchina regionale, il primo atto votato il 29 dicembre scorso, la relativa proroga di esercizio provvisorio, votata il 29 marzo, 90 giorni dopo o l’approvazione del bilancio consolidato.
Il “pantano” dell’Ars che ha coinvolto le forze politiche che supportano l’azione dell’esecutivo guidato da Nello Musumeci ha bloccato l’inerzia delle leggi mandate al voto. Tra queste una citazione a parte la meritano la legge “Interventi a sostegno dei soggetti con Disturbi specifici di Apprendimento”, non fosse altro per la funzione di riorganizzazione specialistica di molti profili richiesti a sostegno delle categorie in questione e la legge di stabilità regionale. Non tanto per le dinamiche di compromesso d’Aula che l’hanno inevitabilmente generata, quanto per i paletti operativi e di gestione che ha messo a punto. Non un manifesto programmatico di un’azione politica che risente di numeri sin troppo risicati, ma un saldo attivo tra le azioni possibili da portare avanti, in particolare nei confronti dei Comuni siciliani e degli obiettivi di rilancio nella gestione della spesa sanitaria in Sicilia. Per il resto è stata quasi sempre, notte fonda. Sul “collegato”, il contenitore che ha concentrato le norme stralciate dalla finanziaria regionale ci sono voluti due mesi per trascinarlo stancamente da un rinvio all’altro e due ore, in una volata finale, per approvarlo.
Norme di settore fondamentali sono in arrivo dopo la pausa estiva. Prima tra tutte quella che riguarda il riordino della “governance” dei rifiuti nell’Isola. Ma un punto fermo andrà messo anche su alcuni testi come quello caro all’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, sulla nuova veste che dovranno assumere gli enti chiamati a occuparsi di edilizia popolare. O su che destino dovrà avere l’Esa (ente di sviluppo agricolo).
Il presidente dell’Ars Miccichè ha istituito lo spazio il martedì riservato al “question time”. In questa legislatura, dato non irrilevante, sono state approvate 28 mozioni del Movimento Cinquestelle. Tra queste la prenotazione on line obbligatoria attraverso i Cup, il risarcimento delle imprese danneggiate dall’anello ferroviario a Palermo, la manutenzione straordinaria delle dighe, il ticket sanitario per gli inoccupati, il riconoscimento di incentivi alle imprese artigiane, la destagionalizzazione per il turismo.
Un tema invece che mette tutti d’accordo, ma sul quale si dovrà trovare la giusta sintesi per arrivare a un traguardo condiviso è quello della continuità territoriale, su cui si dovrà in ogni caso una comune sensibilità con il governo nazionale che risulti risolutiva. Proprio da questo tema ripartirà martedì prossimo il Parlamento siciliano. Prima delle ferie. Meritate?
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