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MuovitItalia, la giornata dei grandi assenti: mancano i big regionali del centrodestra

Di Damiano Scala |

CATANIA – La giornata dei grandi assenti, almeno a livello regionale, quella che caratterizza il “MuovitItalia” di domenica. Si attende l’arrivo del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che non arriveranno mai. A tenere ancora banco è lo “stronzo” che il presidente del Parlamento Siciliano ha dato al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Per “Diventerà Bellissima” c’è il braccio destro di Nello Musumeci, l’assessore alla Sanità Ruggero Razza (che non salirà mai sul palco), e il deputato regionale Giorgio Assenza: è lui a prendere la parola nella conferenza conclusiva della tre giorni politica. Accanto a lui, Fabio Cantarella (Lega), Lorenzo Cesa (U.D.C.), Francesco Lollobrigida (F.d I.), Basilio Catanoso, Salvo Pogliese (F.I.), Pippo Reina (Autonomisti), Saverio Romano (Cantiere Popolare).

Ma “MuovitItalia” è soprattutto discussione sul reddito di cittadinanza, sul rilancio del Meridione, sulla legge di bilancio, sul diritto allo studio e sui fondi europei. “Con il reddito di cittadinanza creeremo assistiti di breve periodo e disoccupati a lungo tempo- ammette il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati Maria Stella Gelmini – dobbiamo uscire dalla logica del piagnisteo e parlare, invece, di ricette e di programmi che creino una condizione di sinergia tra Nord e Sud».

Sulle prossime elezioni europee: «Oggi l’Europa non è molto popolare- continua la deputata- perché è un’ Europa che si è allontanata dagli ideali dei padri fondatori. E’ un’ Europa che spesso è preda di una burocrazia impossibile. La soluzione non è quella raccontata dai sovranisti, ovvero uscire dall’Unione o dall’Euro, perché in questo modo i risparmi degli italiani verrebbero dimezzati. Noi, al contrario, dobbiamo restarci al suo interno con la schiena dritta per avere la possibilità di cambiarla. Dobbiamo dare più potere alla politica e meno ai burocrati; dobbiamo utilizzare meglio i fondi europei e difendere il nostro made in Italy».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini. «Noi siamo stati votati come centro-destra unito. Salvini oggi ha un partner di Governo che a noi non piace e i cui dossier economici non solo non condividiamo ma li troviamo pure pericolosi per il Paese. Invitiamo ogni volta il leader della Lega a fare da freno, da argine a tutto questo: a volte ci riesce, a volte no. I litigi nel Governo sono sempre più frequenti e non avrebbe senso, soprattutto per noi che governiamo a livello regionale e comunale da vent’anni insieme ed abbiamo ormai un modello di buona politica consolidato, pensare di interrompere tutto questo a scapito dei territori che vogliono un centro-destra unito e forte con la prospettiva di crescita e di lavoro. Il futuro di Forza Italia?- conclude la senatrice- sono i giovani le basi per costruire il partito del domani».

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