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L’avocado siciliano trasformato in elisir di fertilità
CATANIA – Connessioni fra giovani imprenditori. Una a Pisa, l’altro a Catania. Chiara Maffei e Andrea Passanisi. Lei 39 anni titolare di un’azienda farmaceutica, lui 36 a capo di un’azienda agricola che ha “creato” l’avocado siciliano (e altra frutta esotica). Lei pensava a un nuovo integratore naturale, lui voleva diversificare la sua produzione agricola. Le loro strade si sono incontrate per caso e dall’evoluzione dei loro sogni è nato il progetto di un integratore naturale base di avocado nato per sostenere la fertilità delle donne. Un risultato unico al mondo e, anche per questo motivo, brevettato.
«Da tempo accarezzavo l’idea di sfruttare le qualità nutraceutiche dell’avocado nel settore farmaceutico – racconta Andrea Passanisi – ma non l’avevo portata avanti perché in realtà non sapevo da dove cominciare, per me era un campo totalmente sconosciuto, complicato, onestamente non sapevo che strada percorrere, non avevo nemmeno il tempo per dedicarmi a questo tipo di ricerca, così era rimasto un progetto accantonato. Un giorno Chiara mi inviò un messaggio su instagram per mettersi in contatto con noi. Io in realtà, non l’ho molto calcolato perché non l’utilizzo molto, ma due giorni dopo in amministrazione arrivò una telefonata “C’è una certa dottoressa Maffei che ti cerca…”. Da lì è nato tutto, lei aveva sentito parlare di noi, le piaceva il nostro approccio, la nostra dinamicità. Mi disse che sarebbe dovuta venire in Sicilia per un matrimonio e se potevamo incontrarci in quell’occasione. Così è stato. Sotto un albero di avocado mi raccontò della sua intuizione, un integratore a base di avocado totalmente naturale. Io mi sono “illuminato”, mi sono messo a ridere, era la realizzazione di quello che avevo in mente da tempo, ci siamo ritrovati sulla stessa lunghezza d’onda, con la stessa filosofia d’impresa, oggi è diventata una mia fraterna amica».
«È andata proprio così – conferma Chiara Maffei da Pisa -. Quando ho pensato a questo integratore all’avocado seguivo già casualmente la pagina di Andrea, e mi son detta “perché non farlo con un avocado italiano di qualità eccellente? E così scrissi a Sicilia Avocado. Lavoro nel campo farmaceutico da 15 anni e quattro anni fa ho iniziato a pensare a un’idea innovativa legata al settore degli integratori naturali, un mercato prima di nicchia che, in questi ultimi anni, è esploso con numeri a doppia cifra e ancor di più oggi. Con il covid tante persone tendono ad usare gli integratori come arma di prevenzione. Volevo, però, un prodotto innovativo che avesse una composizione nuova e che mettesse insieme sia una proprietà benefica ampia che un’idea forte di marketing. Quando ho scoperto che l’avocado aiutava anche la fertilità delle donne mi è sembrato l’uovo di colombo. La maggior parte delle persone che conosco ha problemi ad avere figli, di qui è nata l’idea di fare un integratore che preservasse il loro stato di salute e fosse mirato al supporto del concepimento».
Chiara Maffei e Andrea Passanisi
L’idea della fertilità legata all’avocado è un binomio leggendario, basti pensare che importato nel Quattrocento dai conquistadores spagnoli, incontrò il divieto degli ecclesiastici cattolici a causa della sua simbologia sessuale. Per gli Aztechi nel 5000 a. C, era il “frutto dell’amore” e aveva proprietà afrodisiache, in quanto la sua forma ricordava i testicoli, mentre per altri popoli del Sud America l’apparato femminile. Anche in Nepal è simbolo di fertilità e di Dio.
Oggi questa caratteristica (per quanto riguarda la fertilità delle donne) ha delle basi scientifiche. Per arrivare al nuovo integratore naturale sono stati necessari due anni di ricerca e sviluppo. Ricco di acidi grassi monoinsaturi (o acidi grassi monoenoici, indicati con l’acronimo Mufa, dall’inglese MonoUnsaturated Fatty Acids ndr) l’avocado – non a caso – è indicato dalla Fao come un superfood.
La novità che rende unico il nuovo integratore è il processo di lavorazione (oggetto del brevetto depositato) dell’avocado che consiste nella biofermentazione della polpa, cosa che consente l’assorbimento al 100% di tutte le proprietà benefiche altrimenti non disponibili, nel senso che bisognerebbe consumare una gran quantità di prodotto fresco per poter raggiungere gli stessi risultati. «Con questo processo di biofermentazione unico al mondo i Mupa restano attivi – spiega Maffei – si tratta di un “Immunage” però a base di avocado proiettato sulla fertilità femminile, che si può assumere in capsule o bustine».
L’incontro fra i due giovani imprenditori è del 2019, da lì è nata una partnership in cui Maffei firma il progetto con la start up chiamata “Deavocado” in seno alla sua azienda (Pecten Group) e Passanisi fornisce la materia prima veicolando il brand di Sicilia Avocado su ogni confezione. «Investiamo insieme nel progetto e collaboriamo insieme – dichiara Maffei -. Seguivo il lavoro di Andrea tramite la loro pagina facebook molto prima di pensare all’integratore all’avocado, perché mi piaceva come lavoravano, stavano crescendo, è un’azienda che aveva per me quell’attrazione inconscia che non sai spiegare ma che ci ha accomunato sin da subito».
L’integratore è stato presentato ufficialmente a Pisa poco meno di un mese fa e si prevede di commercializzarlo alla fine di ottobre solo nelle farmacie. «L’obiettivo principale – spiega Chiara Maffei – è informare le donne, educare alla salute, alla prevenzione. Contiamo di coinvolgere mille farmacie nel primo anno». «Per me è l’anello di congiunzione fra natura e scienza – afferma Andrea Passanisi -. Nella mia concezione, l’agricoltura è un settore che si evolve, non basta limitarsi a fare agricoltura in senso stretto, bisogna diversificare. Quando hai un prodotto che riconosci d’eccellenza lo devi massimizzare, è giusto trovare una strada ulteriore, in questo caso una collaborazione in direzione della nutraceutica. Da un lato continuiamo a vendere il prodotto fresco, dall’altra guardiamo anche ad un comparto diverso».
L’azienda di Andrea Passanisi produce (a Carruba – San Leonardello, Giarre) oltre un milione di chili all’anno di avocado. La polpa destinata a diventare integratore viene estratta nel laboratorio certificato biologico di “Sicilia Avocado”. «Viene congelata e spedita a -22° in Toscana per essere ulteriormente sottoposta al processo di biofermentazione. Una figata – commenta Andrea Passanisi -. Questo progetto mi rende molto felice, non ha solo un valore professionale ma anche morale. Aver avviato una collaborazione con una persona che si era accorta di noi, che ci ha chiamato per proporci qualcosa che desideravo realizzare, mi è sembrata una di quelle “corrispondenze” che nella vita raramente si creano. L’agricoltura si evolve, bisogna avere coscienza e conoscenza di quello che si ha e la collaborazione è un aspetto fondamentale per andare avanti soprattutto in un mercato sempre più ostile».
Twitter: @carmengreco612
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