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Coronavirus: Dg Lombardia, ‘grave e distonico assenteismo al Pat’

Di Redazione |

Milano, 9 lug. (Adnkronos Salute) – “Un elemento grave, importante, che emerge è l’assenteismo che si è verificato” tra il personale del Pio Albergo Trivulzio di Milano, che appare anomalo rispetto alla media delle altre strutture e spiegabile solo in piccola parla con ragioni di malattia. “Il dato che emerge dalla relazione è distonico e pone il problema di chi è il Pat, dell’identità”. A sottolinearlo è stato il direttore generale Welfare della Regione Lombardia, Marco Trivelli, oggi durante la presentazione dei risultati della Commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 al Trivulzio.

“E’ la partecipazione di chi lavora che fa la qualità e la differenza nella risposta a un’emergenza. Non bastano le regole. Se c’è stato un assenteismo del 60% è molto difficile che si potesse dare una risposta sostanziale a bisogni di assistenza così grandi” come quelli degli ospiti fragili di una Rsa, ragiona Trivelli facendo riferimento a un passaggio della relazione trasmessa dalla Commissione alla procura di Milano, come ha spiegato il direttore sanitario dell’Ats Città Metropolitana Vittorio Demicheli.

Passaggio in cui si fa presente che “particolare criticità nella gestione dell’emergenza è stata apportata dal marcato assenteismo del personale di assistenza che ha assunto dimensioni molto superiori all’atteso e che, sommato alla contestuale momentanea difficoltà di reperire risorse suppletive, ha ridotto le presenze in servizio e limitato la possibilità di organizzare turni di personale dedicato in modo esclusivo ai vari nuclei”, si legge nella sintesi.

Secondo i dati rilevati nella relazione, che parla di “livelli straordinari” di assenteismo su 900 operatori del Pat, la media delle assenze in tempi normali è del 30%. In emergenza Covid-19 è arrivata “al 57%, con picchi fino al 65% in alcune figure professionali (in particolare gli operatori sociosanitari che sono la parte più numerosa del personale)”, ha elencato Demicheli. “Solo una parte piccola di queste assenze può essere giustificata con la malattia, visto che solo il 9% erano le assenze per infortunio Covid segnalate all’Inail”.

A chi fa presente che anche il grosso problema della carenza di protezioni, rilevato anche nella relazione, può aver avuto un peso, Demicheli non esclude questa possibilità. “Sicuramente la differenza di tutela spiega una parte del problema. La paura di prendere la malattia è una cosa che in quel momento avevamo tutti. Ci saranno molte giustificazioni. Ma la media dei comportamenti”, dell’assenteismo “del Pat è anomala rispetto alla media delle altre strutture”. L’esperto fa notare che in generale, indipendentemente dalla fase della pandemia, il Pat ha una media più alta di assenze.

“Quando ero a Brescia”, nelle vesti di Dg, ha ricordato Trivelli, “qualche persona” nell’Asst “si è ritirata chiedendomi di poterlo fare. Non possiamo a tutti chiedere l’abnegazione di dedicarsi in modo diretto ai pazienti Covid e io avevo concesso questa possibilità di non essere in prima linea. Ma il dato di fondo è che gli operatori sanitari hanno risposto in modo generoso, deciso, creativo e il dato contenuto in questa relazione è distonico e pone problema di chi è il Pat, una struttura di tutti e di nessuno”. In quel momento, ha concluso Demicheli, al Pat “ci si è trovati davanti a muro molto alto di assenze e alla difficoltà di sostituirle”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA