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La Regione “boccia” tre Distretti sanitari su quattro

Di Gioacchino Schicchi |

Il capitolo di finanziamento c’è dall’estate del 2017, ma c’è chi è stato in grado di non parteciparvi perdendo risorse già stanziate.

Tutto è raccontato da un decreto dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, che, appunto, nei giorni scorsi ha approvato lo stanziamento di specifiche risorse per l’ “implementazione delle prestazioni di natura assistenziale attivate nell’ambito del servizio di assistenza domiciliare integrata”, una missione rispetto alla quale esisteva un fondo a disposizione di oltre 16 milioni e ottocentomila euro. Tutto finalizzato al sostegno economico di progetti indirizzati al “miglioramento della qualità di vita dei cittadini” con particolare riferimento a quelli della cosiddetta “terza età”, che sono tradizionalmente anche che più necessitano di interventi di sostegno in termini di servizi e assistenza.

Per accedere alle risorse, a marzo 2018, erano stati riaperti i termini per presentare le istanze ma alla fine l’unico distretto della provincia di Agrigento è stato quello di Bivona che riunisce gran parte dei comuni dell’area montana. Stando al decreto, invece, risultano revocati i fondi a disposizione per tutti gli altri distretti sanitari della provincia, che “non hanno presentato il progetto secondo quanto previsto”. Si tratta, per la precisione, del distretto socio sanitario di Agrigento, quello di Canicattì e quello di Sciacca, che hanno quindi perso questa opportunità di implementazione dei servizi offerti.

Non è comunque la prima volta che nella nostra provincia dei fondi disponibili non vengano poi spesi per mancata presentazione di progetti o incompletezza degli stessi, nonostante le risorse a disposizione siano sempre pochissime, soprattutto quelle che possono essere impegnate direttamente dai Comuni, che ormai hanno ridotto in modo verticale la spesa per fini sociali a causa della crisi de loro bilanci.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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