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Esplosione a Catania, quando il biciclettaio disse: «Ma che campo a fare…»

Di Redazione |

Non si parla d’altro davanti al numero 325 di via Garibaldi. L’esplosione si e verificata nella bottega dove abitava l’anziano che riparava biciclette. «Era una brava persona – afferma una pensionata che lo conosceva di vista – quando passavo di qui lo salutavo e lui rispondeva».

Davanti al luogo dell’esplosione un piccolo capannello di persone commenta l’accaduto parlando sia di un incidente dovuto ad una fuga di gas sia ad un intento suicida dell’anziano. «Ho sentito l’esplosione – dice un signore – ho pensato che si trattava di una una bombola di gas. Sono venuto subito qui a vedere ma non mi hanno fatto passare». Di fronte c’è un laboratorio di tavola calda. Il titolare ieri e stato avvertito da una telefonata che c’era stata una esplosione davanti alla sua bottega: «Sono corso subito qui a vedere – dice – ma fortunatamente non abbiamo avuto danni».

Davanti al negozio la gente parla e tra i presenti uno ricorda che «un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva “che campo a fare…”». Si parla anche dei vigili del fuoco, qualcuno dice che avrebbero usato una motosega che avrebbe provocato l’esplosione. «Non è possibile», replica un signore piccato perché, spiega, «loro sanno come intervenire in questi casi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA