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L’associazione Acca responsabile civile degli abusi del santone

Di Redazione |

CATANIA – L’Associazione cattolica cultura e ambiente (Acca) è stata riconosciuta responsabile civile nel processo “12 apostoli” per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica. Lo ha deciso la seconda sezione del Tribunale di Catania accogliendo la richiesta del legale delle parti lese, l’avvocato Tommaso Tamburino, e ammettendo come parte civile la Dicoesi di Acireale, rappresentata dal penalista Giampiero Torrisi.

Tra i quattro imputati il “santone” Piero Alfio Capuana, 75enne bancario in pensione, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. E’ difeso dall’avvocato Mario Brancato. Con lui a processo anche tre presunte fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida. Secondo l’accusa, gli abusi, compiuti plagiando le ragazze, erano presentati come purificazione effettuata addirittura da un “arcangelo” reincarnato.

Va ricordato che sono diciassette le richieste di costituzione di parte civile nel processo “12 apostoli”. C’è la Diocesi di Acireale (perhcé gli abusi furono commessi in una associazione di ispirazione cattolica, ma ci sono ci sono anche la maggioranza delle parti offese, almeno tra le ragazze all’epoca dei fatti “abusate” sessualmente tra quelle che hanno sporto denuncia e otto associazioni. 

Nell’inchiesta, ma con l’accusa di favoreggiamento personale, anche altre tre persone: Domenico Rotella e il sacerdote Orazio Caputo, per i quali la prima udienza è il 4 febbraio e l’ex presidente della comunità, l’associazione cattolica cultura e ambiente di Aci Bonaccorsi (Acca), Salvatore Torrisi, che sarà giudicato con il rito abbreviato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA