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La pioggia, le buche per strada e il buco nei conti: Catania fa acqua

Di Redazione |

CATANIA – Era impensabile che piogge così lunghe e abbondanti su Catania non lasciassero il segno. Soprattutto sulle già disastrate strade cittadine, letteralmente martoriate dagli ultimi giorni di temporali sulla città. Buche come voragini si sono aperte a macchia di leopardo su quasi tutte le arterie cittadine. Vecchi rattoppi sono saltati riportando alla luce precedenti crepe sull’asfalto che in alcune zone è andato letteralmente distrutto sotto i colpi delle bombe d’acqua. 

Il Comune dovrebbe intervenire tempestivamente per ripristinare una condizione di viabilità almeno decente, ma di riflesso le piogge lasciano il segno anche sui disastrati conti comunali. Perché non ci sono i soldi per degno rifacimento del manto stradale. Catania avrebbe bisogno di una vera e propria campagna di riasfaltamento delle strade cittadine (in questi giorni di pioggia era in corso tra l’altro un ampio intervento su già caotico viale Mario Rapisardi), ma sarebbe già tanto se venissero recuperati i fondi per rattoppare le buche, visto che è di pochi giorni fa l’allarme del vicesindaco Bonaccorsi che ha detto: «Non abbiamo un centesimo». 

Quindi? Niente manutenzione? Qualcosa i tecnici del Comune si inventeranno. La città affoga già nel degrado e nell’incuria. Non si può non intervenire. Tra l’altro, con le voragini che si sono aperte sulle strade, c’è il rischio che qualcuno si faccia male seriamente. E per il Comune rischia di un essere un danno ancora più grande se si pensa che solo la settimana scorsa il comune di Messina è stato chiamato dal Tribunale a risarcire i familiari di motociclista morto a causa di un tombino sprofondato con 1,6 milioni di euro.

Ma i conti del comune sono davvero alla frutta. Secono alcune stime, alla fine del mandato della Giunta Stancanelli il Comune aveva all’incirca 830 milioni di debiti, esclusi gli interessi dei mutui. Poi si sono succedute due rimodulazioni dei mutui che hanno allungato a 30 anni l’ammontare dei prestiti, facendo salire vertiginosamente gli interessi trentennali a complessivi 332 milioni. Sotto la sindacatura Bianco la Giunta ha attivato il Dl 35 più, successivamente, il Dl 72 per oltre 200 milioni per pagare i debiti pregressi, ma non è riuscita a contenere la vertiginosa crescita delle anticipazioni di tesoreria, che dal 2013 al 2017 è salita da 41 milioni a 184. Più 140 milioni circa rispetto alla Giunta Stancanelli. A questa somma di debito vanno aggiunti all’incirca i 200 milioni in cinque anni di mancati introiti per Tari e Imu. Oltre a questi dati ci sono circa 95 milioni che potrebbero maturare da contenziosi. Ecco i dati che portano il debito attuale a oltre un miliardo e mezzo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA