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Femminicidio Catenanuova, l’annuncio su Facebook: «La vendetta va servita fredda»

Di Redazione |

CATENANUOVA – «La vendetta un piatto freddo, più è freddo e più si gusta». Così scriveva sul proprio profilo Facebook Filippo Marraro, il cinquantunenne titolare di un autolavaggio che questa mattina a Catenanuova ha ucciso l’ex compagna Loredana Calì, 41 anni, prima di costituirsi ai carabinieri.

Una frase che fa pensare a un femminicidio premeditato e d’altronde anche le modalità lo confermano. Marraro infatti aveva  detto alla ex che voleva parlare con lei della separazione e dell’affido dei due figli avuti insieme, ma addosso aveva una pistola nascosta.

L’omicidio è avvenuto nelle campagne dell’Ennese, davanti alla casa dei genitori di lei in territorio di Catenanuova, dove i due vivevano insieme sebbene stessero per separarsi. Poco prima che Loredana andasse a lavorare (era occupata saltuariamente come domestica), l’ex compagno si è presentato davanti a lei per parlare della separazione dicendole che le avrebbe dato un passaggio sul luogo di lavoro. Ma prima di salire in auto, l’uomo avrebbe estratto l’arma e fatto fuoco: due colpi di pistola diretti al petto. Loredana è morta sul colpo. 

Dopo poco Marraro si è presentato in caserma e si è costituito: «Ho ucciso la mia donna. Aveva altri uomini» avrebbe detto ai carabinieri. L’uomo ha anche raccontato di aver nascosto l’arma, un revolver a 5 colpi, nel suo autolavaggio dove i militari l’hanno ritrovata.  Sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia.  Le indagini sono coordinate dal comandante provinciale Saverio Lombardi. Il movente che avrebbe spinto Marraro a sparare sarebbe stato quindi la gelosia, l’uomo era convinto che l’ex compagna frequentasse altri uomini anche se non ci sono conferme in questo senso. Un paio di settimane fa, sussurra qualcuno in paese, Marraro aveva massacrato la moglie di botte e stesso trattamento avrebbe usato nei confronti di un uomo, sospettato di essere il suo nuovo compagno. Ma nessuno aveva denunciato nulla. Ora quella che sembra una vendetta meditata si è consumata nel peggiore dei modi.

I due non si erano mai sposati. Conviventi da 18 anni,  sembra che la loro storia si fosse conclusa ad agosto, anche se i due come detto continuavano a vivere nella stessa casa. A decidere di mettere fine alla relazione sarebbe stata proprio Loredana. Una decisione mai accettata da Marraro e sfociata stamattina nel terribile omicidio.  

La coppia aveva due figli in età adolescenziale: Loredana lascia un figlio di 11 anni e una di 17. Nessuno dei due era in casa: il ragazzino era a scuola, la sorella in gita scolastica il Puglia.  Per Marraro era la seconda unione e aveva avuto un figlio dalla precedente relazione. Dopo il divorzio aveva conosciuto Loredana Calì e intrapreso una nuova relazione dalla quale sono nati due figli. Ma anche questa unione era andata male. Sul profilo social, nella colonna di presentazione, Marraro scrive di essere «disoccupato ben organizzato», ma soprattutto sembra che abbia recentemente cambiato il suo stato relativo alla relazione in «vedovo».

Telefono Rosa rende noto che con questo siamo a 17 femminicidi dall’inizio dell’anno. «C’è tanta amarezza – ha detto a presidente del Telefono Rosa Nazionale Maria Gabriella Carnieri Moscatelli – nel constatare che si fanno convegni sulla violenza di genere, congressi in difesa della famiglia assicurando un futuro favoloso ma intanto le donne continuano a morire con dinamiche purtroppo simili: uomini che non accettano la fine di una storia e con violenza le aggrediscono e arrivano addirittura ad ucciderle». 

«E cosa si sta facendo? – si chiede la presidente – Assistiamo a riduzioni di pene agli assassini e assurde richieste di restituzione delle indennità riconosciute agli orfani di femminicidio? Intanto in Parlamento sta passando il cosiddetto Codice Rosso che, invece di essere di aiuto, in sostanza mette a rischio altissimo la vittima. E ancora, in caso di stupro si propongo soluzioni assurde e pericolose con un linguaggio del tutto inadeguato. E’ vergognoso!».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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