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Giudici restituiscono a Corona quasi 2 mln €: “guadagni leciti”

Di Redazione |

Milano – La Sezione misure di prevenzione del Tribunale ha disposto la restituzione di circa 1,9 milioni di euro che erano stati sequestrati a Fabrizio Corona su un totale di circa 2,6 milioni trovati in parte in Austria e in parte in un controsoffitto, chiarendo che le somme sono state “lecitamente guadagnate” e trattenendo la parte di imposte non ancora versate. I giudici hanno disposto, invece, la confisca della sua casa ma, come chiarito dal legale Ivano Chiesa, non hanno ravvisato che Corona sia attualmente socialmente pericoloso.

Gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti hanno espresso “enorme soddisfazione” per la decisione dei giudici. “Ve l’avevamo detto che i soldi erano leciti”, ha commentato l’avvocato Chiesa. Stando a quanto precisato dal legale, i giudici (Rispoli-Cernuto-Pontani) hanno disposto la restituzione “integrale” dei circa 840mila euro che vennero trovati in cassette di sicurezza in Austria, in quanto soldi “lecitamente” guadagnati e su cui Corona poi ha provveduto a pagare le imposte. Riguardo ai circa 1,76 milioni di euro trovati nel controsoffitto della sua collaboratrice Francesca Persi, invece, sempre stando a quanto spiegato dal difensore, i giudici hanno stabilito che anche quella somma è stata guadagnata in maniera lecita dall’ex ‘re dei paparazzi’ prima del 2013 e hanno disposto la confisca di circa 700mila euro, ossia della parte ancora dovuta a titolo di imposte. Disposta, invece, la confisca della casa di via De Cristoforis, zona della movida milanese, che era stata sequestrata, perché quell’abitazione tra il 2008 e il 2009 venne intestata fittiziamente a un collaboratore di Corona. Lo stesso procuratore aggiunto Alessandra Dolci aveva chiesto la restituzione di quasi 1,9 milioni e la confisca della casa. E’ stata respinta, però, la richiesta di aggravamento della misura della sorveglianza speciale per l’ex ‘fotografo dei vip’ in quanto non è stato ritenuto attualmente socialmente pericoloso. Per la difesa, in sostanza, i giudici hanno riconosciuto un illecito risalente a dieci anni fa, ma hanno considerato che dopo quel periodo l’ex agente fotografico ha sempre guadagnato in modo lecito. La valutazione sull’assenza di pericolosità sociale potrebbe influire in modo favorevole anche sulla conferma dell’affidamento terapeutico concesso a Corona a febbraio. 

Giudici, abile a guadagnare anche dalla sua carcerazione – “L’abilità di Fabrizio Corona è stata tale da comprendere lo sfruttamento commerciale dello stesso stato detentivo cominciato nel gennaio 2013, tramite l’alimentazione di una serie di interviste, servizi tv, presenze sui social, pubblicazione di libri di memorie e avviamento di progetti anche meno convenzionali e più fantasiosi, come il lancio di un prosecco”. Lo scrivono i giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano nel provvedimento con cui hanno disposto la confisca della sua casa e la restituzione di quasi 1,9 milioni di euro degli oltre 2,6 milioni sequestrati. Quei soldi, ad ogni modo, come precisato nel provvedimento, dovranno tornare alla Fenice srl “in liquidazione” e alla Atena srl, le due società “riconducibili” all’ex agente fotografico. Gli stessi giudici, tra l’altro, nel decreto, da un lato, parlano della “pericolosità sociale storica” di Corona fino al 2013 e dei tanti reati tributari da lui commessi e, dall’altro, valorizzano, però, il fatto che “negli ultimi 18 mesi” l’ex ‘re dei paparazzi’ ha ripianato i debiti fiscali suoi e delle sue società.    COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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