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Cinema, il “rito” dell’arena verrà stravolto: vicini di posto solo se congiunti
Catania – Secondo decreto avrebbero potuto aprire già lunedì scorso, invece per inaugurare la stagione estiva delle arene di città bisognerà aspettare la prossima settimana. Le linee guida sono arrivate a ridosso del via libera alla riapertura e non c’è stato il tempo per affrontare tutti i passaggi burocratici necessari, a partire dal visto della commissione di vigilanza. Per le attività stagionali, infatti, è previsto che un’apposita commissione controlli che tutto sia in regola con le normali disposizioni di sicurezza cui quest’anno vanno ad aggiungersi quelle di protezione dal rischio di contagio da Covid-19. E questo complica notevolmente le cose. La commissione comunale avrebbe già dovuto riunirsi con i rappresentanti dell’associazione dei gestori di cinema e arene, ma questo appuntamento è slittato di giorno in giorno e si prevede possa tenersi tra oggi e domani. In quest’occasione i titolari delle attività cinematografiche stagionali dovranno presentare un protocollo per la gestione delle aree, cioè dovranno indicare quali entrate e uscite prevedono per il pubblico, dove intendono posizionare la colonnina con il dispenser del gel igienizzante per le mani, e, soprattutto, come intendono assicurare il distanziamento fisico tra gli spettatori.
E qui le cose si complicano perché il distanziamento non è fissato una volta per tutte, ma è relativo al grado di parentela degli avventori. I congiunti – per cui una coppia o un intero nucleo familiare con figli, o due sorelle o fratelli che vivono insieme – infatti, potranno sedersi uno a fianco dell’altro. Ed è ovvio, dal momento che condividono l’abitazione e magari sono arrivati all’arena nella stessa auto. Dunque, il distanziamento deve essere assicurato tra i componenti di questo nucleo e gli altri. E lo spazio da lasciare libero è di un metro per ognuna delle quattro direzioni cardinali. E questo si traduce in due posti liberi da lasciare per ognuno dei due lati e in un posto libero nella fila di sedie davanti e in un altro nella fila di sedie di dietro. Tutte le altre persone siederanno da sole con la stessa distanza dagli altri: due sedie libere ai due lati e una sedia libera davanti e un’altra di dietro. Anche se è chiaro che non competerà al gestore controllare i documenti per verificare il grado di parentela. Dunque i posti non possono essere fissati una volta per tutte, ma vanno calibrati di volta in volta. E questo pone tutta una serie di problemi organizzativi e rende difficile la prenotazione on line.
Il sistema, infatti, prevede che chi prenota on line possa scegliere il posto e questo non assicura la più efficiente utilizzazione degli spazi e potrebbe comportare che debbano restare vuoti più posti di quanto si potrebbe. Chiaro che i gestori non vogliano correre questo rischio per cui si stanno orientando per non ricorrere alle prenotazioni on line, ma continuare a fare come si è sempre fatto alle arene: chi arriva si mette in coda, fino ad esaurimento dei posti. Posti che, a causa del distanziamento fisico, quest’estate saranno in numero di gran lunga ridotto rispetto al passato. I gestori prevedono che ne andranno perduti dal 45 al 50%. Dunque, saranno circa 350 all’Adua, che di sedie ne ha 700; circa 300 all’Argentina, che di sedie ne ha 600; e circa 150 al Corsaro, che di posti ne ha 300. A questa drastica riduzione si aggiunge il fatto che quasi sicuramente i gestori decideranno di tenere un unico spettacolo per evitare di dovere sanificare la sala e tutti gli spazi tra una proiezione e l’altra, con i costi e i tempi che questo comporta. Dunque quest’estate saranno tempi duri per gli amanti delle arene, soprattutto nei weekend quando, abitualmente, non si trovavano posti liberi in entrambi di spettacoli quotidiani. Vedremo.
Va sottolineato, inoltre, che all’arena si entra con la mascherina che va indossata anche per andare al bar e al bagno, mentre, probabilmente, potrà essere tolta quando si è preso posto. Ne sapremo di più dopo l’incontro con la commissione. Il bar, invece, dovrebbe funzionare dal momento che si tratta di una buvette ad esclusivo uso interno. Ma anche su questo si attendono ulteriori delucidazioni. E se lo spettacolo sarà unico è probabile che inizierà un po’ più tardi anche per consentire la complessa gestione degli ingressi e della disposizione del pubblico nei posti. Il costo del biglietto, però, dovrebbe rimanere lo stesso dell’anno scorso. E questa sarebbe l’unica cosa bella di questa complicata organizzazione estiva che cambia forma e volto ad uno dei riti più amati dei catanesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA