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Calcio Catania, la miracolosa rivoluzione di mercato a parametro zero
CATANIA – I dirigenti hanno fatto di necessità virtù: i sette acquisti fin qui annunciati sono tutti giocatori svincolati. Zanchi, Albertini, Maldonado, Gatto, Izco, Rosaia, Sarao. Alla lista si aggiunga anche il rientro dal Milan di Pecorino.
Non è una diminutio, ma un dato di fatto, un mercato che obbligatoriamente è stato portato avanti senza soldi. E propri per questo è stato, fin qui, miracoloso. Il colpo Sarao è di non poco conto perchè sul giocatore s’erano fiondati numerosi club.Il Catania è sopravvissuto al fallimento grazie all’azione della Sigi, era noto che la costruzione della squadra sarebbe stata un’azione molto ma molto complicata. Ma, fino a oggi, il direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino ha fatto i salti mortali per portare in rossazzurro giocatori di categoria, che la C la conoscono per aver giocato più di una stagione.
La storia di Izco è un capitolo a parte, la scelta di società e allenatore è stata già spiegata. Anche se in città ci si augura che l’allargamento dell’organico a 24 giocatori possa anche consentire un tesseramento di Biagianti. I dirigenti dicono che se dovessero subentrare novità dalla Lega, verrà valutato tutto con tempismo e risolutezza. Vedremo.
Questa squadra, rinnovata e che ancora accoglierà altri giocatori (un portiere, Santurro, due difensori centrali e forse uno o due esterni) ha però il grande difetto di non aver sostenuto amichevoli estive. Il ritiro è terminato senza test ufficiali, ma con partitelle in famiglia. Le precauzioni per la pandemia hanno costretto i dirigenti a programmare in un modo insolito il lavoro di un mese e passa.
Il primo test vero e proprio cadrà a quattro giorni dal via del campionato. Sarà, dunque, un avvio in salita, il Catania ha giocatori che promettono scintille, ma sul campo dovranno affinare gli automatismi. Eppure, Raffaele, sta forzando i tempi per far raggiungere al suo gruppo la forma migliore.
Ieri in casa Catania il messaggio scritto da Fabio Pagliara e pubblicato sui social ha fatto discutere la tifoseria e chi, tra gli sportivi, ha apprezzato il lavoro del manager siciliano nel periodo delle trattative fino alla programmazione delle strategie da seguire dopo la salvezza della matricola 11700.
Pagliara, nella sua lettera, ha scritto: «Nessun contratto di cui parlare, non c’è da essere “vicini” o “distanti” come se ci fosse una trattativa o delle parti sedute a un tavolo. Le mie idee su come andrebbe pensato lo sviluppo di una società di calcio, oggi, sono sempre le stesse e non sono e non possono essere oggetto di trattativa: continuo a pensare e sperare che diventino parte di un progetto comune».
Ancora Pagliara ha aggiunto: «Con l’amico avvocato Giovanni Ferraù abbiamo pranzato e ci siamo confrontati e abbiamo parlato a lungo, di tante cose, anche di Catania, ovviamente. Ci accomuna un amore. E Catania è la mia Città, in fondo. Ci vengo sempre volentieri».
Che sia un segnale di riavvicinamento? Vedremo nei prossimi giorni, tutto dipenderà anche e soprattutto dalle mosse dei dirigenti etnei che, in occasione della presentazione della Card – continua, a proposito la vendita – avevano promesso un colloquio più approfondito per ricucire lo strappo e ridurre le distanze dopo l’allontanamento certificato dallo stesso Pagliara poche ore dopo la presentazione della card.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA