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Coronavirus, la Serie A in bilico: per ora si gioca, ma si valuta lo stop

Di Redazione |

L’allarme coronavirus stavolta rischia di dare il colpo finale al campionato di serie A che dopo gare a porte aperte, rinvi e gare a porte chiuse ora rischia davvero la sospensione. Oggi si sarebbe dovuto giocare a porte chiuse ma l’ntervento del ministro dello sport Spadafora di questa mattina che ha chiesto ufficialmente alla Figc di valutare lo stop al campionato, le acque sono tornate ad agitarsi. A farne le spese la gara in programma alle 12.30 fra Parma e Spal che erano pronte a entrare in campo, ma sono tate fatte rientrare negli spogliatoi e hanno cominciato con oltre un’ora di ritardo a causa della trattativa tra i club per decidere se giocare o non giocare

I presidenti della Figc, Gabriele Gravina, e della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, sono in riunione da questa mattina per valutare la situazione legata al Coronavirus e alla fine hanno preso la decisione di  far giocare Parma-Spal e il resto delle gare programmate per oggi, ma non è detto che finisca così anche perché tra i club non ci sarebbe una liena comune.

La Figc ha emesso poi un comunciato:  «Vista la richiesta del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, sentito il Presidente del Coni Giovanni Malagò e preso atto della volontà del Consiglio della Lega di Serie A, titolata ad organizzare il campionato, di seguire le prescrizioni inserite nel DPCM sull’emergenza Covid19 e quindi di volere disputare le gare in programma a porte chiuse, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha convocato un Consiglio Federale straordinario per martedì 10 marzo».

Quindi la Figc risponde che se ne parla martedì dello stop al campionato, ma l’Assocalciatori preme per l’immediata sospensione. «È stato detto e ribadito che il Coronavirus si combatte prima di tutto con i comportamenti dei cittadini – ha affermato il presidente dell’Aic Tommasi – . Oggi mi sento di dire che nessun calciatore sarebbe credibile nell’invitare i cittadini a non viaggiare, a non stringere le mani, a stare ad almeno un metro dalle persone, a non svolgere attività sportiva di contatto, a non toccarsi bocca e occhi con le mani. Un solo modo renderebbe, invece, tutta la categoria fortemente di impatto sulla cittadinanza, tutti veri testimonial della gravità del momento. Il solo modo sarebbe quello di non scendere in campo!». 

Fra i club – come detto – non ci sarebbe tra l’altro una posizione comune e quindi si continua a trattare e tutto potrebbe succedere da un momento all’altro compreso lo stop immediato del campionato di calcio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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