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Leidaa ha preso in carico 400 pet durante la seconda ondata Covid
Dopo le decine di migliaia della prima fase, sono circa 3mila (tra richieste di intervento e di informazioni) i casi trattati dal servizio “Leidaa per emergenza Covid-19” nei primi 15 giorni di ripresa a pieno ritmo dell’attività, di cui 400 risolti con la presa in carico dell’animale perché i proprietari sono in isolamento o, purtroppo, hanno perso la vita a causa della malattia.
Il 50 per cento delle chiamate relative all’emergenza Covid proviene dalla Lombardia, dove la seconda ondata colpisce più duramente, il 20% dal Lazio, il 10% da Friuli-Venezia Giulia, il 10% dall’Emilia-Romagna, il resto da altre Regioni.
Già nella scorsa primavera Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, ha messo sé stessa e l’associazione a disposizione dei cittadini e in particolare di tutti coloro che convivono con un animale d’affezione e oggi si trovano in quarantena, in isolamento domiciliare o ricoverati, invitando a chiamare la sede centrale al numero 02.94351244 oppure a consultare il sito www.leidaa.info.
«Non abbandonate gli animali -chiede l’ex ministra -: non sono contagiosi, non possono infettarvi. Se siete in quarantena o in ospedale e non potete più occuparvene, chiamateci. Chi è stato colpito dal Covid-19, direttamente o indirettamente, ha spesso serie difficoltà a gestire gli animali da compagnia. Basti pensare alla situazione dei positivi in quarantena, a volte interi nuclei familiari, che non sanno a chi affidare il proprio cane per farlo uscire o per portarlo dal veterinario. Il problema si aggrava se le persone vengono ricoverate e gli animali restano improvvisamente soli, e diventa drammatico quando i pazienti perdono la battaglia col Covid».
In primavera, a partire dal 21 marzo, gli operatori di Leidaa hanno coordinato centinaia di volontari per far fronte alle esigenze delle famiglie colpite dal Covid: passeggiate per i cani di persone malate o in quarantena, cani e gatti (e pet di tutte le specie) presi in carico perché i proprietari non potevano occuparsene o non sono sopravvissuti, trasferimenti e adozioni, pasti e di interventi sanitari donati agli animali di persone in difficoltà (non solo per motivi legati alla pandemia). Chi volesse sostenere l’attività dell’associazione, può donare all’Iban IT61 D030 6909 6061 0000 0068 523 Banca Intesa Spa.