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Ma il Covid non piega lo smog

Di Alessandro Leopiger |

I livelli di anidride carbonica continuano a registrare livelli record, nonostante i lockdown dovuti alla pandemia di Covid, afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) nel suo Bollettino annuale. Il rallentamento delle attività industriali a causa della pandemia non ha infatti frenato i livelli dei gas serra che intrappolano il calore nell’atmosfera e che sono responsabili del riscaldamento climatico. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite nel 2019 i livelli di anidride carbonica hanno visto un altro picco di crescita e l’aumento è proseguito nel 2020.

I dati dell’Organizzazione Mondiale di Meteorologia indicano che il lockdown ha ridotto le emissioni di molti inquinanti e di gas serra come l’anidride carbonica, ma l’impatto sulle concentrazioni di CO2 non è superiore alle normali fluttuazioni abitualmente osservate. Il Global Carbon Project – afferma l’Omm in una nota – ha stimato che durante il periodo più intenso della chiusura, le emissioni giornaliere di CO2 potrebbero essere state ridotte fino al 17% a livello globale a causa del confinamento della popolazione. Poiché la durata e la gravità delle misure di confinamento rimangono poco chiare, la previsione della riduzione annuale totale delle emissioni nel 2020 è molto incerta. Stime preliminari, precisa l’Omm, indicano una riduzione dell’emissione globale annua compresa tra il 4,2% e il 7,5%. Su scala globale una riduzione delle emissioni di questa scala non farà diminuire la CO2 nell’atmosfera, che continuerà a salire, anche se a un ritmo leggermente ridotto, e senza scartarsi dalla variabilità interannuale naturale.

L’Omm sottolinea inoltre che nel 2019 i livelli di anidride carbonica hanno visto un altro picco di crescita e la media globale annuale ha superato la soglia significativa di 410 parti per milione (ppm). L’aumento è continuato nel 2020, precisa l’agenzia. «L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per secoli e nell’oceano ancora più a lungo. L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione comparabile di CO2 è stata di 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi più calda e il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso. Ma non c’erano 7,7 miliardi di abitanti», ha detto il segretario generale dell’Omm, Petteri Taalas. «Abbiamo superato la soglia globale di 400 parti per milione nel 2015. E solo quattro anni dopo, abbiamo superato 410 ppm. Un tale tasso di aumento non è mai stato visto nella storia dei nostri dati. La riduzione delle emissioni correlata al lockdown è solo una piccola deviazione sul grafico a lungo termine», ha aggiunto Taalas.

Per il segretario generale dell’Omm, la pandemia non fornisce una soluzione, ma offre una piattaforma per un’azione per il clima e «per ridurre le emissioni attraverso una trasformazione completa dei nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto. I cambiamenti necessari sono economicamente accessibili e tecnicamente possibili e influenzerebbero solo marginalmente la nostra vita quotidiana. Non c’è tempo da perdere», ha affermato.

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