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Bufera Cas, Falcone: «Già avviato il cambiamento. Occorrono 50 nuove assunzioni»

Di Giuseppe Bianca |

Palermo – Le strade del Cas rimangono lastricate di buone intenzioni, ma il cambio di marcia convincente è un risultato da guadagnare, un giorno per volta, al netto degli incidenti di percorso, come ad esempio le vicende giudiziarie. L’assessore alla mobilità regionale e alle infrastrutture Marco Falcone, all’indomani dell’inchiesta sul Consorzio autostradale avviata dalla procura della Repubblica di Messina, «ringrazia la magistratura per il lavoro svolto sui presunti affidamenti truccati al Cas, risponde al viceministro Giancarlo Cancelleri che minaccia la revoca della concessione «i fatti dell’inchiesta risalgono al 2015 – ricorda – piuttosto che fare sterili polemiche ci sblocchi i progetti sull’adeguamento delle gallerie che la Regione ha presentato che si trovano ancora nelle commissioni», ma soprattutto lancia il restyling del nuovo Cas: «Abbiamo votato in giunta il ddl che lo trasforma in ente pubblico economico con una visione diversa e una veste più agile».

Dopo essere stato una delle spine nel fianco di molti dei governi regionali che ne hanno ereditato la responsabilità (e anche i relativi appesantimenti in termini di oneri finanziari), oltre alla non indifferente mole di assunzioni clientelari degli anni d’oro, il Cas deve ancora perfezionare molti dei meccanismi che lo possano rendere agile rispetto alla funzione di gestore dei tratti autostradali di propria competenza, anche se l’agenda tracciata dal governo è chiara e ben delineata. La transizione avviata in questa legislatura per rendere competitiva la macchina che si è guadagnata negli anni l’appellativo di “un carrozzone” della vecchia politica siciliana, parte dalla riorganizzazione del lavoro, ma punta molto, secondo quanto afferma lo stesso assessore catanese, sugli schemi proposti dal riassetto della legge.

Il Consorzio oggi ha 320 dipendenti, di questi 260 sono operatori ai caselli autostradali, 20 tecnici, 10 dei quali in comando dalla Regione, 20 lavoratori tra sicurezza e logistica, e 30 unità di personale amministrativo: «Il Cas di fatto è un ente – commenta Falcone – sbilanciato rispetto alla possibilità di gestire risorse di lavoro. Con la trasformazione si chiuderà la pagine dell’ente pubblico non economico che certo non ha aiutato a renderlo smart». La legge dovrà passare al vaglio delle commissioni parlamentari, tra cui la quarta, commissione Ambiente e la seconda, commissione Bilancio, per poi arrivare in Aula dove è attesa all’esame di Sala d’Ercole: «Abbiamo avviato un primo reclutamento di personale – ha ricordato Falcone- che è in corso con l’espletamento di un concorso per diciassette persone, tra cui sei geometri e cinque ingegneri ma abbiamo bisogno di potere fare almeno cinquanta nuove assunzioni, di cui almeno trenta tecnici, per dimensionare al meglio il personale rispetto alle funzioni che deve poter portare avanti».

Per Falcone il rapporto tra la ‘mission’ da raggiungere e il numero di chi già lavora al Cas è da guardare rispetto alla gestione «Autostrade per l’Italia ha 370 tecnici per gestire mille chilometri, noi abbiamo 17 tecnici per 370 chilometri». L’esponente del governo regionale neutralizza così l’argomento per il quale il personale del Consorzio sarebbe numericamente sovradimensionato e rilancia sulla basi delle considerazioni organizzative esposte : «è un problema di divisione del lavoro non di numero eccessivo». Sui lavori che il Cas sta portando avanti Falcone ha inoltre così riassunto: «Abbiamo completato i lavori sulla Siracusa-Gela, aperto il primo tratto sulla Noto-Pachino, i primi dieci chilometri da Rosolini a Ispica, e ancora, reso fruibile la galleria ‘Giardini’, e aggiudicato la pavimentazione autostradale da Villafranca a Furiano, per un totale complessivo di 200 chilometri». Una serie di lavori sulla Catania-Messina verranno ripresi dopo l’estate per non penalizzare i flussi di percorrenza stagionali di uno dei tratti più affollati «non solo della Sicilia», precisa l’assessore che da appuntamento ai prossimi mesi in cui «vedremo il nuovo volto di una struttura che siamo in condizione di poter rilanciare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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