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Partecipate: la Regione siciliana taglia le spese ma non riesce a uscire da due società

Di Redazione |

PALERMO – Mantenimento del divieto di assunzione, riduzione delle spese di amministrazione e gestione del 5%, chiusura delle liquidazioni entro il 30 giugno con trasferimento degli eventuali contenziosi a una struttura-veicolo, trasformazione in Agenzia della Seus Spa e del Parco scientifico e tecnologico, conferimento della Resais a Sas per creare sinergie amministrative e organizzative con un amministratore unico: è quanto ha stabilito la giunta Musumeci approvando il piano di revisione periodica delle partecipazioni regionali per il 2019.

Il taglio della spesa proposto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao era del 3% ma la giunta ha deciso di aumentarlo di 2 punti, portandolo al 5%; la chiusura delle liquidazioni nel prospetto dell’assessore era al 31 dicembre ma nella delibera è stata anticipata di sei mesi. 

Tempi un po’ più lunghi del previsto per la dismissione delle partecipazioni azionarie che la Regione detiene in due società: il Distretto tecnologico trasporti navali commerciali e da diporto e il Consorzio di ricerca per l’innovazione tecnologica/Sicilia e agrobiopesca. In entrambi i casi, si legge in un documento allegato al piano di revisione delle partecipate approvato dalla giunta Musumeci a ridosso di fine anno, «la misura è in fase di realizzazione» ma ci sono alcuni ostacoli e adempimenti da superare.

Nel caso del Distretto, la Regione, che detiene il 7,20% delle azioni, attende il parere dell’Avvocatura dello Stato. «L’atto di recesso da parte del presidente della Regione è sospeso», si legge nel documento, perché «la società ritiene che il socio Regione non possa recedere» e pertanto il Distretto ha chiesto il parere dell’Avvocatura. Per quanto riguarda il Consorzio, la Regione ha in portafoglio il 9,33% del capitale sociale, «si è in attesa della stipula dell’atto di vendita per il 4,78% tra il presidente della Regione e l’Istituto zooprofilattico e l’Università di Palermo, aggiudicatari di una quota parte».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA