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Coronavirus, il sindaco di Canicattì preoccupato per gli arrivi della Romania

Di Gaetano Ravanà |

“Il caso che si è registrato nella giornata di ieri, riguardante la signora rumena residente nel Comune di Ravanusa, risultata positiva al COVID-19 e trasferita all’ospedale di Caltanissetta, ci preoccupa e non poco”.

Lo scrive il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura che ha inviato una missiva al prefetto di Agrigento.

“Il campanello d’allarme – si legge ancora nella lettera – è risuonato anche nel nostro territorio. In queste ore ho raccolto le preoccupazioni di tanti cittadini e, con la presente, mi faccio portavoce dell’intera comunità. Come lei già sa, Canicattì è un territorio di rilievo per le attività agricole, particolarmente interessato dai numerosissimi trasferimenti di braccianti provenienti dall’estero, prevalentemente dall’ Europa Orientale. La critica situazione sanitaria, registratasi in questi giorni nei Paesi dell’Est, ha spinto il Ministro della Salute a firmare un’ordinanza in cui si dispone che in tutto il territorio nazionale, i cittadini che provengono da Romania e Bulgaria, debbano porsi in quarantena. Questa misura è già vigente per tutti i paesi extra EU ed extra Schengen. Il virus non è sconfitto e continua a circolare, per questo occorre ancora prudenza e attenzione.La maggior parte degli arrivi di persone provenienti dall’estero avvengono tramite autobus, quindi sarebbe necessario effettuare degli accertamenti al terminal, affinché si possano monitorare i flussi in arrivo di tutti gli stranieri che transitano per Canicattì. Come responsabile della mia comunità sono fortemente convinto che si devono mettere in campo tutte le azioni utili e necessarie per poter controllare al meglio le situazioni che si vanno verificando e quindi poter rasserenare tutti gli abitanti di quel vasto territorio a vocazione agricola che vede Canicattì come punto di riferimento, nonchè tutte quelle famiglie in cui si registra la presenza di badanti che accudiscono gli anziani, ovvero le persone più fragili, quelle maggiormente a rischio contagio Covid. A tal fine, dunque, si ritiene necessario coinvolgere tutte le istituzioni presenti sul territorio per la prevenzione e il monitoraggio affinché si possano scongiurare possibili focolai”.

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