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Covid, Sicilia (per ora) resta arancione: calo c’è ma non è ancora netto

Di Redazione |

ROMA – L’indice Rt in Italia è invariato a 0,84. A quanto si apprende, questo è l’esito dell’analisi della cabina di regia ministero della Salute-Iss che monitora settimanalmente i dati. Da cui emergerebbe come unica modifica rispetto al quadro dei “colori” della scorsa settimana la promozione della Sardegna dall’arancione al giallo.

Puglia, Sicilia e Provincia di Bolzano rimangono arancioni. Quanto all’Umbria, già in arancione, dai dati non è escluso possa passare in zona rossa. Tutte le altre regioni sarebbero confermate in zona gialla.

«Sono tre le Regioni-Province autonome (Bolzano, Puglia e Umbria) con una classificazione di rischio alto (era soltanto una la settimana precedente), undici (Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Molise e Toscana) con rischio moderato (di cui il Molise ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane), e sette (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto) con rischio basso». 

«Una Regione (Umbria) e una provincia (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2 – precisa il report -. Le altre Regioni e province hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo uno, ma 5 regioni riportano il valore medio attorno all’1 (Abruzzo; Friuli-Venezia Giulia; Liguria; Marche e Toscana)».

Incidenza

«Si osserva – è scritto poi nella bozza del monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute – una lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (273,01 per 100mila abitanti tra il 18 e il 31 gennaio, contro 289,35 per 100mila abitanti dall’11 al 24 gennaio) che si riscontra anche nel valore dell’incidenza a 7 giorni (132,64 per 100mila abitanti periodo 25-31 gennaio, contro 136,5 per 100mila abitanti nel periodo 18-24 gennaio). La diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è però più lieve di quella osservata le precedenti settimane e 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento».

Le varianti

«Si osserva un lieve generale peggioramento dell’epidemia, con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 rispetto a 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 rispetto alle 10 del report precedente), in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane, che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza». 

«In questa fase delicata dell’epidemia – si sottolinea – questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. L’attuale quadro a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali. In alcuni contesti, un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19 in area critica».

Ricoveri

Si mantiene stabile il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (7 Regioni/PPAA). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (26%).

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.372 (26/01/2021) a 2.214 (02/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 21.355 (26/01/2021) a 20.317 (02/02/20201).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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