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Calcio Catania, che sorpresa: eliminato in Coppa Italia dai dilettanti del Notaresco

Di Giovanni Finocchiaro |

Catania-Notaresco 1-2

Catania (3-5-2) Martinez 6; Calapai 6, Noce 6,5, Zanchi 6; Albertini 6,5, Izco 6 (dal 16′ s.t. Rossitto 5), Rosaia 6,5, Welbeck 6 (dal 2′ s.t.s. Arena s.v.), Biondi 6,5 (dal 30′ s.t. Vicente 5); Sarao 5 (dal 16′ s.t. Menneh 5), Pecorino 5,5 (dal 30′ s.t. Curiale 5). A disp. Della Valle, Panarello, Panebianco, Lo Duca, Distefano, Giuffrida, Dall’Oglio. All. Raffaele 6.

Notaresco (3-5-2) Shiba 6,5; Gallo 6, Colombatti 6, Speranza 6,5 (dal 2′ p.t.s Di Stefano 6); Frulla 6, Blando 6, Bianciardi 6, Marchionni 6 (dal 30′ s.t. Cancelli 6,5), Lattarulo 6,5; Banegas 6,5, Dos Santos 7 (dal 10 s.t.s Cesario s.v.). A disp. Demaljia, Ghiani, Di Saverio, Antonacci, Massarotti, Mancini, Sorrini, Simoncini. All. Epifani 7.

Arbitro: Santoro di Messina 6.

Reti: Biondi al 26′ p.t.; Speranza al 10′ s.t.; Dos Santos all’8′ p.t.s.

Note: partita a porte chiuse. Ammoniti Lattarulo, Noce, Banegas. Angoli 7-7.


CATANIA – Che stecca. Il Catania eliminato dal Notaresco. Coppa amara per i rossazzurri nuovo corso, ma c’è da aspettare la squadra al completo ed era la prima uscita ufficiale per l’11a di Raffaele. Dunque non andiamo giù con critiche da fine del mondo. Buon primo tempo, poi sono emersi gli avversari che hanno corso molto e finalizzato.

Corsa, gestione dei momenti topici e lucidità sotto porta. Ecco su cosa dovrà lavorare Raffale da oggi fino all’inizio del campionato, ammesso che si giochi domenica. Il Catania a tratti ha fatto vedere cose interessanti, ma di fronte alla pressione avversaria ha ceduto. Bene Biondi, benino Noce per quasi tutto il match, attacco inedito e dunque fuori condizione mentale: dal mancato bis si è passati alla rimonta ospite. E al di là del valore dei contendenti ospiti si poteva fare meglio. Ma non lasciamoci andare a considerazioni apocalittiche anche se il ko pesa.

 Giornata nata male, per via della pioggia. Improvvisamente c’era anche un altro avversario da battere prima del fischio d’inizio: il temporale che ha flagellato Catania e anche lo stadio Massimino. La partita, programmata per le 19, è cominciata alle 20,45 e dopo tre ricognizioni dell’arbitro. I soci del nuovo Catania erano tutti in tribuna Vip. Impazienti, speranzosi. Si è aperta una nuova era per il Catania ma non nel migliore dei modi.

 Il fondo pesante del campo ha trasformato la gara in una lotta nel fango. Catania subito padrone del gioco con Rosaia a dirigere in mezzo, con Izco subito vivo nella zona interna destra della mediana. La coppia d’attacco Sarao-Pecorino si è data da fare. La difesa? Inventata di sana pianta. Noce centrale (e il ragazzino non è dispiaciuto affatto), Calapai e Zanchi laterali. I quinti hanno fatto un gran lavoro: Albertini infaticabile, Biondi alla sua maniera: presente anche nella fase di non possesso.

E’ un capolavoro di Kevin Biondi a sbloccare la partita: al 26′ il campioncino di casa nostra ha scoccato un tiro da fuori area indirizzandolo sotto la traversa. Un gol da campione, così come da applausi è stata la corsa alla ricerca del fratello, posizionato dalla parte opposta del campo. L’abbraccio tra i due è stato da libro cuore.

Nella ripresa il Catania ha sfiorato due volte il bis e così è arrivato il pari. Sugli sviluppi di un angolo, è stato abilissimo Profeta a inventarsi una traiettoria imprendibile per Martinez: 1-1, col Catania ha che dovuto gestire il momento di difficoltà, anche se il Notaresco ha preso campo senza timori reverenziali.

Si è arrivati ai supplementari nonostante l’assalto finale, confuso ma generoso, dei rossazzurri sopraffatti dalla corsa degli avversari che avevano conquistato il pallino dei gioco nella fase nevralgica del match. Ed è nei tempi supplementari che arriva la beffa  All’8′ l’angolo di Cancelli, molto arcuato, viene deviato in porta da Dos Santos. Il Notaresco scrive la propria pagina di storia. Il Catania china la testa nonostante i tentativi finali che non hanno mai fatto il solletico agli avversari di Teramo. Per ora è sipario, domani si vedrà.

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