Cronaca
Giardini Naxos, trova 120 milioni della zia morta: ma la somma in lire è a rischio incasso
GIARDINI NAXOS – In una masseria di contrada Pallio è stato trovato un piccolo tesoro in vecchie lire. Lo ha scoperto Simona Sterrantino, 46 anni, lavoratrice stagionale originaria di Giardini-Naxos nella casa rurale che la zia le aveva lasciato in eredità. «Circa un mese fa – ha raccontato – mia zia paterna, Angela, è deceduta a 80 anni dopo vari problemi di salute e, per ultimo anche il contagio da Covid, lasciandomi in eredità una casa».
All’interno di questa casa la signora Sterrantino ha trovato custoditi in alcune scatole di scarpe 120 milioni di lire (di cui 105 in banconote e 15 in monete).
Un ritrovamento che l’ha lasciata di stucco. Alla signora e al marito ci sono voluti due giorni per contare tutto il denaro.
Adesso, però, è iniziata la battaglia per verificare se sia possibile tramutare in valuta corrente la somma frutto di una vita di risparmi che la donna aveva gelosamente conservato.
La signora Sterrantino ha, inizialmente, contattato la “Banca d’Italia” per chiedere informazioni circa le modalità per effettuare il “cambio”, ma si è sentita rispondere che non era più possibile cambiare le banconote perché sono ormai trascorsi dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro avvenuta ormai nel lontano 28 febbraio 2002, termine ultimo per la conversione delle banconote da lire in euro. E quindi la sua felicità per il ritrovamento del “tesoretto” rischiava di trasformarsi in beffa.
Ma una speranza c’é ancora per poter ottenere la somma. Infatti, si occuperà del caso, l’Associazione “Giustitalia”, che si impegna, a livello nazionale, tra le altre attività, proprio nei contenziosi che riguardano i casi di conversione “lire/euro”. Per ottenere il cambio si dovrà effettuare una richiesta forzosa di conversione, avanzata davanti al Tribunale Civile di Roma.
«Anche se esiste una prescrizione ordinaria decennale – sostengono i vertici del sodalizio – per l’esercizio dei diritti di credito, come ritiene Bankitalia, tale termine di tempo non esiste in tutti gli altri Paesi dell’Unione europea. Qui, infatti, è ancora possibile “cambiare” in euro l’ex moneta nazionale. È altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto, secondo quanto prevede uno specifico articolo del Codice civile. In questo caso si tratterebbe della data di ritrovamento delle banconote che risale, appunto, a meno di alcune settimane fa. La signora dal canto suo, ha fatto sapere che devolverà, parte della somma, convertita in euro, in beneficenza».
«Una volta e se riusciremo a cambiare in euro la somma – ha confermato Simona Sterrantino – vogliamo devolvere una parte per la ricerca contro il Covid o per i vaccini».
Una scelta che zia Angela sarebbe stata contenta di appoggiare visto il suo intenso, affettuoso legame con la nipote. L’augurio è che la “conversione” in euro dei sudati risparmi di una vita possa avvenire, sia per sostenere il difficile momento economico dovuto alla pandemia, sia per l’investimento “utile” in termini di solidarietà.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA