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Greta Scarano, ecco la Antonia che fa perdere la testa al Commissario Montalbano

Di Nicoletta Tamberlich |

Marzo di grazia per la talentuosa e affascinate Greta Scarano. Regina di cuori nel film evento che vede Luca Zingaretti nei panni del commissario Montalbano, il Metodo Catalanotti, a cui farà perdere il sonno e forse la ragione, su Rai1 l’8 marzo, giorno della festa della donna. Ma che vedremo anche più avanti in Speravo de morì prima, la serie Sky su Francesco Totti, l’ex capitano giallorosso, interpretato da Pietro Castellitto, nel ruolo di sua moglie Ilary Blasi. Il metodo Catalanotti, presentato oggi alla stampa, è prodotto dalla Palomar di Carlo degli Esposti in collaborazione con Rai Fiction e vede alla regia lo stesso Zingaretti. Sarà lei a far capitolare Montalbano come mai è successo nell’arco di tanti anni. «Sono arrivata quasi fuori tempo massimo, ma felicissima di aver avuto questa possibilità. Quando sono arrivata mi sentivo un pò un’aliena nell’entrare in un contesto così familiare. E devo rappresentare un personaggio che sconvolge il mondo di Montalbano, lo schema in cui vive lui e chi fa parte dell’immaginario delle opere di Camilleri. Un elemento che porta una crisi enorme: essere un terremoto per un attore è bellissimo. Percepivo che dove mettevo i piedi facevo sgretolare tutto». Zingaretti, che ha definito Greta Scarano bravissima, ha spiegato: «A Montalbano è capitato di essere indotto in tentazione verso altre fanciulle, ma qui succede qualcosa di straordinario. Arriva una ragazza, interpretata da un’attrice bellissima e bravissima che porta in scena una sensualità rara e Montalbano entra in crisi. A un certo punto dirà solo: «Voglio stare vicino a te». È pronto a lasciare tutto, il lavoro e anche Lidia. A me questo terremoto ha fatto saltare sulla sedia, quando ho letto le parole di Camilleri nel libro». Figlia di un neurochirurgo e di un’infermiera, perfettamente bilingue, grazie a un periodo di studio passato in Alabama, Scarano ,34 anni, ha partecipato alla sua prima produzione internazionale, con Il nome della rosa. E’ stata coprotagonista della serie di successo di Rai3 La linea verticale, accanto a Valerio Mastandrea, ma anche di Non Mentire con Alessandro Preziosi, serie Mediaset. Molti la ricorderanno come Emanuela Loi, nel film tv su Paolo Borsellino, o la Viola di Suburra (il film di Sollima, quello con Germano, Amendola, Borghi), ruolo che le è valso il Nastro d’argento, ma ha alle spalle tanta gavetta, sia in tv che nel cinema. 

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