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Anno giudiziario, Tar di Catania secondo in Italia per numero di ricorsi

Di Redazione |

CATANIA – Con un numero di ricorsi totali definiti pari a 8.724 provvedimenti pubblicati, al netto delle ordinanze (ulteriori 1.326), il Tar di Catania si colloca, anche quest’anno, al secondo posto dopo il Tar di Roma, il cui organico è di gran lunga superiore. Lo segnala il presidente del Tribunale amministrativo del capoluogo etneo, Pancrazio Maria Savasta, all’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Altro dato rilevante è quello relativo ai tempi medi di attesa per la definizione dei giudizi, passato dai 4.815 giorni dell’anno 2011 ai 1.320 del 2019: si è passati, cioè, da una media di 13,19 anni di attesa del 2011 a una media di 3,61 del 2019, un tempo sostanzialmente in linea con gli standard della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’organico effettivo dei magistrati è di 16, a fronte dei 23 previsti.

«L’attività dei giudici amministrativi in Sicilia – sottolinea il presidente Savasta – presenta, peraltro, connotati di particolare complessità anche per via di un legislazione regionale, e non solo, che, spesso, è di scarsa chiarezza, ciò che, determina ulteriore contenzioso tra cittadini e imprese. Auspico una maggiore attenzione del Legislatore alla qualità normativa: a partire dalla chiarezza delle norme e alla loro ricaduta su amministrazioni cittadini e imprese, ciò che costituisce un fatto di etica pubblica al quale non possiamo più abdicare». I magistrati del Tar di Catania sono tra quelli che partecipano Rete di formazione giudiziaria europea Ejtn, nell’ambito della quale svolgono attività di scambi di professionalità con magistrati di tutta Europa. Alla cerimonia sono presenti studenti dei licei Picone di Valledolmo e Cutelli di Catania al quale il Tribunale apre le porte, perche, spiega il presidente Savasta, serve a «generare una nuova fiducia dei giovani nelle istituzioni del Paese, il cui funzionamento deve essere portato a conoscenza dei cittadini».

Nell’ultimo anno i ricorsi pendenti davanti al Tar di Catania sono stati ridotti del 37,17% rispetto al 2018, grazie anche a diverse udienze straordinarie per lo smaltimento dell’arretrato disposte dall’Organo di autogoverno, ciò che ha consentito di pubblicare un numero superiore di sentenze, pari al 15%, in più rispetto all’anno precedente e alle sopravvenienze del 2019. «Va rilevata – osserva il presidente – la diminuzione dei ricorsi per l’esecuzione del giudicato, ossia quelli finalizzati a costringere le amministrazioni ad eseguire le sentenze di condanna, passati da 480 del 2018 a 397 del 2019, dato che, tuttavia, non è ricollegabile alla efficienza delle Pubbliche amministrazioni, ma, purtroppo, allo stato di dissesto finanziario di molti comuni siciliani rispetto ai quali la legge impone la sospensione dei processi». In tema di appalti, si è registrato un lieve incremento del contenzioso, divenuto in effetti sempre più complesso. Anche quest’anno, il Tribunale di Catania si colloca nella fascia ‘altà dei Tribunali amministrativi “virtuosi”: è stata conseguita la più alta variazione percentuale di abbattimento delle pendenze con la definizione, nel corso del 2019, di 7.851 ricorsi pendenti a fine 2018.

«Abbiamo ridotto significativamente i tempi di durata dei processi avvicinandoci sempre più agli standard europei della Convenzione dei diritti dell’uomo, il nostro è un impegno quotidiano che punta a garantire giustizia in tempi celeri malgrado si operi in un territorio in cui l’attività delle pubbliche amministrazioni è spesso oggetto di complesse contestazioni». Così il presidente Pancrazio Maria Savasta per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tar di Catania, esprimendo «grande soddisfazione per i risultati raggiunti in un Tribunale dove maggiore e complesso è il contenzioso e malgrado un organico di magistrati diverso da quello che sarebbe necessario». Molte le materie sulle quali il Tar è intervenuto a garanzia dei diritti di cittadini e imprese e anche del corretto funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Dalle interdittive antimafia, emesse sovente nell’ambito dei finanziamenti comunitari all’agricoltura, ai provvedimenti in materia paesaggistica e ambientale che talora hanno impedito il possibile scempio ambientale a causa di errori nella procedura seguita dalle amministrazioni. Il Tar di Catania si è pronunciato su controversie di notevole impatto sul piano sociale ed economico del territorio. Diverse le pronunce in materia di appalti intervenute in tempi brevissimi, talora direttamente nella fase cautelare del giudizio, ciò che ha consentito l’avvio immediato delle opere pubbliche. «Un Tar, quello di Catania – sottolinea il presidente Savasta – con un corpo di magistrati impegnati a garantire qualità e celerità delle pronunce, spesso connotate dalla complessità ordinamentale che poi è il motivo più rilevante del contenzioso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA