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Guido Bertolaso e la mancata quarantena «Io in Sicilia perché invitato da Musumeci»

Di Fabio Russello |

Il pasticcio è servito. La presenza di Guido Bertolaso in Sicilia e il suo incontro a Trapani con il presidente della Regione Nello Musumeci è diventato un vero caso. E non solo perché l’ex capo della Protezione civile non ha fatto la prescritta quarantena, così come previsto dalle ordinanze dello stesso presidente della Regione, ma anche perché si è innescato un vero e proprio corto circuito della comunicazione istituzionale con l’assessore alla Salute Ruggero Razza che di fatto, per replicare a Claudio Fava che aveva raccolto la riflessione di Mario Barresi su La Sicilia, aveva smentito lo stesso suo presidente.

Musumeci si era affrettato a spiegare che l’incontro con Guido Bertolaso non era legato alla circostanza (rivelata dal Giornale di Sicilia) secondo cui il presidente avrebbe chiesto all’ex capo della Protezione civile di prendere il posto di Antonino Candela al vertice della struttura per l’emergenza Covid in Sicilia.

«Sapevo – ha detto il Governatore – che Bertolaso andava a Trapani dove ormeggia la sua barca, così ci siamo incontrati e abbiamo mangiato assieme qualcosa. Abbiamo affrontato tanti temi, ma mai parlato di affidargli il posto di Candela. Non credo che lui abbia il tempo di dedicarsi ad altre attività, io comunque non ho affrontato l’argomento anche perché in questo momento non è un’emergenza».

«Mi spiace – ha detto Razza – che Claudio Fava abbia preso un abbaglio, perché un abbaglio prima di lui lo ha preso la stampa. L’ordinanza del presidente della Regione specifica con chiarezza quali categorie di soggetti non sono sottoposti alla quarantena. Tra questi rientrano coloro che si trovano in Sicilia per ragioni di lavoro. Per ora punto».

Quindi, secondo razza è in Sicilia per “questioni di lavoro” (se non con la Regione con chi potrebbe lavorare senza fare la quarantena, ammesso che non debba farla a prescindere?).

Il fatto è che lo stesso Guido Bertolaso dà una versione molto diversa rispetto a quella di Nello Musumeci: ha spiegato di essere stato «invitato dal presidente della Regione con una convocazione ufficiale per dare una mano». Ha anche aggiunto di essere in Sicilia «per studiare il modo migliore per consentire ai turisti di venire qui tranquilli e sicuri e ai siciliani di evitare di essere contaminati. Quindi – ha proseguito – sto dando una piccola mano a gestire questa situazione e ho rifiutato vitto alloggio preferendo starmene sulla mia barchetta facendo anche risparmiare qualche euro al contribuente siciliano».

Insomma, un pasticcio servito su un poatto d’argento a Claudio Fava che ha malignato: «Per gli amici le leggi si interpretano, diceva Giolitti. Oggi lo dicono anche Musumeci e il suo assessore Razza, costretto, per salvare la faccia, a smentire il suo stesso presidente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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