Cronaca
Musumeci va alla guerra contro l’Anas
PALERMO. Niente mezzi termini, né più tempi d’attesa dovuti a «garbo istituzionale». Per Palazzo d’Orleans la misura è colma. Dietro la dura presa di posizione di Musumeci : «L’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia», ci sono al tempo stesso la richiesta di mani libere per portare avanti in maniera straordinaria quello che il passo di Anas non è riuscito a tradurre in risultati e la volontà di uscire dalla palude che sta caratterizzando infruttuosamente l’ultimo periodo di gestione. La possibilità di una coabitazione con Anas è dunque ridotta al lumicino. Questa la tesi riassunta oggi nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palermo a cui hanno preso parte anche l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone e i dirigenti dei dipartimenti tecnici Fulvio Bellomo e Salvatore Lizio.
Il muro contro muro con l’Anas partirà dalle conclusioni di un gruppo di avvocati che hanno il compito entro il 15 giugno di tirare le somme e mettere nero su bianco «i danni economici e di immagine» che la Regione ritiene di aver subito dall’eccesso di “stand by” che i ritmi del’azienda avrebbero conferito alle opere pubbliche della viabilità rimaste per strada. Troppe per Musumeci, che nel corso della conferenza stampa ha inoltre posto la questione dei poteri straordinari, abbinando il ricordo dell’efficienza del modello Genova alla possibilità di applicare a 10 opere ritenute strategiche in Sicilia e alla viabilità secondaria, quella delle strade provinciale, regole e criteri virtuosi che sono serviti a fare uscire dalla notte delle opere pubbliche l’amministrazione ligure.
Le opere in questione sono la variante alla statale 115 Trapani-Mazara del Vallo, il completamento dello scorrimento veloce Licodia Eubea-Libertinia e ancora la variante di Nicosia nell’Ennese. Accanto a queste opere spazio anche al completamento della “strada degli scrittori”, alla tangenziale di Gela e ancora l’ammodernamento della Adrano-Catania, la Ragusa-Catania, la tratta Agrigento-Palermo, la cittadella della cultura di Messina e l’ospedale di Siracusa.
L’atto di accusa di Musumeci non ha fatto distinzioni tra i livelli delle incompiute: «In Sicilia – ha detto – non siamo nelle condizioni di assicurare una rete viaria degna di questo nome. Oggi chiamiamo in ballo il governo nazionale per le responsabilità delle arterie che riguardano Anas e quelle provinciali. Lo Stato ha voluto depotenziare le province con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».
Lo stesso Musumeci ha ricordato come «a distanza di 20 mesi dalla visita del ministro Toninelli» il nome condiviso con Roma come commissario per la viabilità secondaria, Gianluca Ievolella, provveditore delle opere pubbliche in Sicilia, sia rimasto tra le soluzioni sulla carta, senza essere di fatto mai nominato.
L’Azienda nazionale autonoma per le strade ha affidato la replica ad un nota a stretto giro di posta definendo l’attacco de governatore «ingiustificato e privo di rispondenza ai fatti reali». Un attacco che «risulta sorprendente alla luce della costante azione informativa che dedica alla Regione su tutte le attività aziendali nell’isola e sulle criticità che gestisce quotidianamente con grande impegno».
«Il lavoro svolto da Anas e la dedizione dei suoi dipendenti non può essere vanificato da notizie prive di fondamento e lesive dell’immagine aziendale». Anas ha ricordato che in Sicilia «gli interventi in manutenzione programmata ammontano ad oltre 1,5 miliardi», che «dal 2018 ad oggi Anas ha approvato e finanziato 293 progetti, per un investimento complessivo di 574 milioni di euro», che «sono stati conclusi 134 cantieri per 264 milioni di investimento e sono stati avviati 193 nuovi cantieri, per un investimento di 358 milioni». «La produzione complessiva per lavori di manutenzione programmata – aggiunge – è stata di circa 65 milioni nel 2017, 85 milioni nel il 2018 e altrettanto nel 2019, triplicando la produzione media degli anni 2014-2016». «Viene da chiedersi perché la Regione continui a coinvolgere Anas su attività che dovrebbe svolgere in proprio o che potrebbe commissionare ad altri soggetti», rilevano dall’Azienda che parla di «incomprensibile atteggiamento bifronte» e ricordando gli «interventi urgenti su strade non statali, come per la Fiera Mediterranea del Cavallo del maggio 2019» e su quelle “provinciali e comunali in occasione del Giro d’Italia 2018, tanto che era stato richiesto di ripetere la collaborazione anche in previsione del Giro d’Italia 2020». (ANSA).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA