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Comuni in difficoltà, Conte: «Non permetterò dissesto». Pogliese: «Stesse opportunità anche ai comuni dissestati»

Di Redazione |

CATANIA – «Non permetterò che i Comuni vadano in dissesto», così il premier Giuseppe Conte all’incontro di oggi pomeriggio con i sindaci metropolitani in video conferenza. «Capisco – ha aggiunto il premier – che ci possa essere insoddisfazione e anche preoccupazione da parte vostra ma dovete darci atto che non c’è mai stata una sottovalutazione sul grande ruolo che avete concretamente espletato in questa emergenza».

Peccato che ci siano comuni già in dissesto a cominciare da quello di Catania. Cosa che ha fatto rilevare il sindaco, Salvo Pogliese sottolineando che «i Comuni in dissesto hanno problematiche aggiuntive che vanno tenute nella giusta considerazione». «È necessario – ha detto Pogliese – modificare le “regole” per gli Enti locali in dissesto per poter utilizzare le misure predisposte per l’anticipazione di liquidità ex dl 35 e per la rinegoziazione dei mutui con la cassa depositi e prestiti».

«In caso contrario – ha aggiunto – sarebbe una doppia inaccettabile penalizzazione. Occorre anzitutto dare le stesse opportunità anche ai comuni dissestati che hanno approvato in giunta e in consiglio comunale l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato».

Il sindaco di Catania a conclusione della videoconferenza con il presidente del Consiglio e gli altri sindaci metropolitani ha reso noto che il Mef ha assegnato 2.962.515 euro di anticipazione del contributo del governo per assicurare lo svolgimento delle funzioni fondamentali. «È una cifra assolutamente insufficiente a a garantire il mantenimento dei servizi essenziali – ha commentato Pogliese – a fronte di necessità che sono almeno una decina di volte superiore». 

Conte ha parlato della la possibilità che in Parlamento prossimamente venga chiesto un nuovo scostamento di bilancio. Il presidente avrebbe spiegato che i nuovi fondi chiesti dai Comuni per evitare il default non andranno nel decreto Rilancio ma che c’è l’impegno a stanziarli con un nuovo provvedimento che, se servirà, potrebbe anche essere finanziato con una nuova richiesta di deficit.

Per l’esecutivo erano presenti oltre a presidente Conte, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, e i viceministri dell’Economia Antonio Misiani e Laura Castelli. I sindaci collegati sono stati Antonio Decaro (Bari), che è anche presidente dell’Anci, Virginia Raggi (Roma), Giuseppe Sala (Milano), Marco Bucci (Genova), Luigi Brugnaro (Venezia), Dario Nardella (Firenze), Luigi De Magistris (Napoli), Chiara Appendino (Torino), Salvo Pogliese (Catania), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Virginio Merola (Bologna), Leoluca Orlando (Palermo) e Paolo Truzzu (Cagliari). Ieri i primi cittadini avevano scritto al Governo chiedendo più risorse «per assicurare continuità nei servizi alle comunità, perchè le somme già stanziate non ci permetteranno di chiudere i bilanci a luglio».

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