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Inquinamento, chiusa inchiesta su petrolchimico siracusano: 23 indagati

Di Redazione |

SIRACUSA – La Procura di Siracusa ha notificato l’avviso di conclusioni indagini a 23 persone indagate nell’ambito dell’operazione «No Fly» del febbraio del 2019 sull’emissione nell’aria dei fumi provenienti dalle aziende del polo petrolchimico. Quattro le aziende coinvolte: Versalis, Sasol Italy, Priolo Servizi e Ias. I reati contestati, commessi tra il 2013 ed il 2016, vanno dall’inquinamento ambientale a delitti colposi contro l’ambiente.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, per la prima volta aveva accertato la natura inquinante e molesta delle emissioni degli stabilimenti che furono posti sotto sequestro.

La Procura stabilì un programma con alcune prescrizioni alle quali ogni azienda avrebbe dovuto ottemperare entro il termine di 90 giorni.

Sasol Italy in una nota «confida di poter provare la completa rispondenza degli impianti alle prescrizioni, non soltanto allo stato attuale, come già dimostrato, ma anche negli anni oggetto dell’accertamento».

«Lo stabilimento Sasol Italy di Augusta – continua la nota – ha già ottenuto conferma della piena aderenza degli impianti a tutti i requisiti di legge e alle Bat (migliori tecnologie disponibili) lo scorso 23 maggio 2019, quando la Procura di Siracusa, stante l’esito positivo delle verifiche tecniche, ha ordinato il dissequestro degli impianti». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA