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Palermo: studente morì durante allenamento in palestra, tre condanne per omicidio colposo (2)

Di Redazione |

(Adnkronos) – “Sono state dette delle cose dai titolari della palestra a cui non abbiamo mai creduto. Noi non vogliamo un colpevole a tutti costi, ma chiediamo che chi ha delle responsabilità se ne assuma le conseguenze”, avevano detto i genitori di Giuseppe, Tonina Di Grigoli e Francesco Lena, durante il lungo processo. L’unico scopo nella vita di Giuseppe era quello di fare il medico. “Un giorno gli chiesi perché e mi rispose: ‘Papà, perché voglio fare del bene’: Mio figlio era così. È stato lui a dirci di voler diventare donatore di organi. ‘Altrimenti che medico sarei'”, aveva raccontato il padre Franco. A Giuseppe, un ragazzone alto e forte, furono così espiantati cuore, polmoni e reni. Che hanno regalato la vita ad altri pazienti malati.

“Finalmente abbiamo avuto giustizia”, dice l’avvocato Nino Agnello, che con i legali Sergio Lapis e Loredana Culò, ha seguito il processo per la morte del giovane Giuseppe. Mentre il padre di Giuseppe, Franco, oggi scrive sui social: “In nome del popolo italiano, il giudice dichiara colpevoli di omicidio colposo… Condanna a pene che vanno da due anni e due mesi a due anni e sei mesi. Ecco l’alba di un nuovo giorno”. Ma i genitori non vogliono aggiungere altro. “Aspettiamo il deposito delle motivazioni”, si limita a dire Tonina Di Grigoli. Che avverrà tra 90 giorni, come annunciato dal giudice monocratico Sergio Ziino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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