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Agrigento, venti milioni della Regione per salvare la Cattedrale

Di Redazione |

Una gara da quasi venti milioni di euro per affidare i lavori che metteranno fine al cedimento della collina sulla quale sorge il Duomo di Agrigento e l’intera area diocesana della Città dei Templi. Lo annuncia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che è anche commissario contro il dissesto idrogeologico dell’Isola. La Cattedrale di Agrigento era rimasta chiusa per ben otto anni. Grazie al bando si potrà intervenire a breve per consolidare l’intero pendio, lì dove i numerosi interventi adottati nei secoli, per lo più di carattere strutturale, non hanno mai davvero arrestato il processo deformativo in atto.

«Un obiettivo – sottolinea il governatore siciliano – che era segnato in rosso sulla nostra agenda di lavoro e per il quale ci eravamo apertamente impegnati con i cittadini di Agrigento. Stabilizzare il versante sul quale sorge la Cattedrale, significa anzitutto scongiurare il pericolo di disperdere il grande lavoro di recupero fatto sulle sue strutture che risultavano profondamente lesionate dai dissesti in corso. Un intervento assai complesso e lungo, al quale abbiamo destinato già ottocentomila euro. Adesso scatta la “Fase due”, quella risolutiva perchè pone il principale tempio sacro della città, ma anche altri numerosi beni monumentali che sorgono in quell’area, al riparo dalle frequenti oscillazioni del terreno che ne possono compromettere la stabilità».

Stabilità che era progressivamente venuta a mancare lungo il crinale a causa di una fessura che interessa il Duomo e che si estende, verso est, fino alla chiesa di Sant’Alfonso e, verso ovest, fino al Museo Diocesano. Prima dell’inizio dei lavori, sarà necessario fare entrare in azione rocciatori esperti per il “disgaggio di diversi ammassi litoidi”. Indispensabile anche un intervento di sistemazione idraulica, con la realizzazione di fossi e canalette che convoglieranno le acque piovane al piede della collina. L’intervento di consolidamento sarà effettuato utilizzando la tecnologia dei micropali e dei tiranti su cinque quote differenti, cominciando dal basso verso l’alto.

«Tutte le opere – assicura il presidente Musumeci – saranno eseguite senza turbare minimamente le attuali condizioni di stabilità del pendio, in modo da assicurare la piena fruibilità del Duomo e degli altri edifici. I lavori saranno accurati ma anche spediti e, in ogni caso, il cantiere dovrà avere un impatto minimo sull’ambiente circostante perchè nessuno dimentica che siamo nel cuore di uno dei posti più suggestivi della Sicilia. Un luogo che manterrà inalterata la propria bellezza appropriandosi finalmente di quelle condizioni di sicurezza che ha atteso per troppo tempo. Un grazie, infine, alla Struttura, a cominciare dal direttore Maurizio Croce, per l’impegno profuso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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