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L'appuntamento a Roma

Agrigento capitale cultura, l’assessore regionale Scarpinato a Roma. Ma non si fermano le polemiche

Dopo il forfait del presidente della Regione e del ministro Giuli, a rappresentare le istituzioni l'assessore ai Beni culturali che dice: «Schifani non può essere ovunque». Critiche dal deputato di Italia Viva Davide Faraone

Di Redazione |

«La nomina di Agrigento a capitale italiana della cultura premia non solo la città, ma il progetto di valorizzazione di uno dei territori più ricchi del Mediterraneo, culla di culture differenti che ancora oggi dialogano insieme. Agrigento va letta in controluce soffermandosi sui templi, sul teatro che sta venendo pian piano alla luce, sulle abitazioni e sulle ville antiche che riemergono dall’oblio del tempo. È un unico filo che collega la maestosità della Valle ai tanti siti minori a cui dedichiamo attenzione continua: sarà un anno bellissimo, in cui racconteremo al mondo il nostro lavoro e il nostro sogno di una Sicilia contemporanea che fa tesoro del suo passato ma guarda al futuro». Lo ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato che, su delega del presidente della Regione, Renato Schifani, ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione del programma di Agrigento capitale italiana della cultura 2025, che si è tenuta a Roma oggi pomeriggio.

Sull’assenza di Schifani, Scarpinato ha risposto così ai cronisti: «Il presidente della Regione non può essere in ogni dove, ci sono milioni di emergenze e lui da grande politico – ricordo a me stesso e a tutti presidente del Senato e grande politico lungimirante – non può essere ovunque e proprio per questo si avvale dei suoi assessori. E io da assessore ai beni culturali e all’identità siciliana sono qui proprio per rappresentare la Regione Sicilia».

Intanto proseguono le polemiche dopo il forfait del presidente della Regione Renato Schifani e del ministro ala cultura Alessandro Giuli. A parlarne è il deputato Davide Faraone: «Alla conferenza stampa per Agrigento Capitale della cultura 2025, c’erano due assenti ingiustificati: il ministro Alessandro Giuli e il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, tutti e due a Roma», dice il capogruppo di Italia Viva alla Camera.«Il 31 marzo 2023 Agrigento è stata indicata dal ministero Capitale della cultura 2025, non ieri. Da allora – aggiunge Faraone – i governi nazionale e regionale non si sono minimamente occupati dell’organizzazione dell’evento. Hanno lasciato che si accumulassero un disastro dopo l’altro. Adesso si accorgono dello sfacelo e decidono di prendere le distanze non partecipando alla conferenza stampa di presentazione del programma delle iniziative, a pochi giorni dalla visita del presidente della Repubblica. Se il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, e gli organizzatori hanno responsabilità precise, Schifani e il governo nazionale, sono altrettanto responsabili del disastro. Si ponga rimedio urgentemente, Agrigento non merita tutto questo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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