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Storia dell'arte

Agrigento Capitale della Cultura: una mostra nella Villa Aurea dà il via ai grandi eventi

L’esposizione, che rappresenta la seconda sessione delle tre previste nel progetto dell’intera rassegna, sarà inaugurata sabato 18 gennaio alle 15.30, mentre aprirà al pubblico il 19

Di Redazione |

Sarà la mostra I Tesori d’Italia – Il ‘900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana, in programma nella prestigiosa sede di Villa Aurea, all’interno dell’area archeologica, ad inaugurare il ciclo di grandi eventi che vedranno la città di Agrigento protagonista in qualità di Capitale italiana della cultura per tutto il 2025.

L’esposizione, che rappresenta la seconda sessione delle tre previste nel progetto dell’intera rassegna, promossa da Parco Valle dei Templi di Agrigento e prodotta da Consorzio Progetto Museo, sarà inaugurata sabato 18 gennaio alle 15.30, mentre aprirà al pubblico il 19. La mostra, curata da Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, intende racchiudere in un unico percorso la storia dell’arte italiana, esponendo attraverso 25 opere (tutti dipinti e 1 scultura) di 22 artisti, tutte le 20 regioni del Paese. Questi capolavori, legati alle regioni di riferimento degli artisti, indicano le principali correnti artistiche che hanno attraversato l’Italia durante tutto il ‘900, senza tralasciare però anche gli ultimi anni del XIX secolo. Una esposizione resa possibile grazie all’immenso patrimonio messo a disposizione, con speciali prestiti, dalle Fondazioni bancarie e culturali nazionali.

Una storia dell’arte che è, al contempo, storia del Paese stesso, in un racconto che non intende essere esaustivo, ma che si sviluppa attraverso opere per lo più sconosciute al pubblico, e che diventano qui simboliche della vastità del tesoro artistico e culturale italiano. Il progetto, realizzato dal Parco Valle dei Templi di Agrigento e Consorzio Progetto Museo, ha reso possibile, per la prima volta, celebrare una capitale della cultura italiana con i riferimenti e le radici culturali dell’intero Paese e non solo di un singolo territorio. Il percorso espositivo guida il visitatore alla scoperta dei tesori artistici con una varietà di linguaggi realizzati nell’arte figurativa italiana. Dal Naturalismo e al Verismo, di Francesco Michetti (Abruzzo), Antonio Mancini (Lazio) e di Vincenzo Gemito (Campania) e di Giuseppe De Nittis (Puglia), al Divisionismo di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Piemonte), di Angelo Barabino (Liguria) e di Umberto Boccioni (Calabria), passando dal Secondo Futurismo, di Fortunato Depero (Trentino) e di Ivo Pannaggi (Marche), alle visioni metafisiche di Giorgio Morandi (Emilia), Giorgio De Chirico (Italia), di Mario Sironi (Sardegna) e di Filippo de Pisis (Romagna). Proseguendo dal Neorealismo di Renato Guttuso (Sicilia), per il Cubismo di Gino Severini (Toscana), l’Arte informale di Emilio Vedova (Veneto), di Afro Basaldella (Friuli-Venezia Giulia), e di Alberto Burri (Umbria), lo Spazialismo di Lucio Fontana (Lombardia) e, infine, il New Dada di Gino Marotta (Molise), Francesco Nex (Valle D’Aosta), fino all’Astrattismo di Carla Accardi (Basilicata) con un’opera inedita.

La mostra, pensata per essere architrave narrativo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, è stata curata da Beatrice Buscaroli, Daniela Alejandra Sbaraglia e Alessandro Tosi, e gode del patrocinio del ministero della Cultura, della Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, della Città di Agrigento.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA