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LA SENTENZA

Appiccò il rogo nella comunità di Guardia Mangano in cui morì un prete, condannato a 22 anni dalla Corte d’Assise di Catania

A provocare l'incendio 4 anni fa fu Paolo Bastianini, fratel Leonardo Grasso perse la vita tra le fiamme

Di Laura Distefano |

Condannato a 22 anni di carcere per l’omicidio di fratel Leonardo Grasso, morto bruciato in un incendio nella struttura d’accoglienza in cui operò per decenni. Il prete dedicò la sua intera esistenza ad aiutare tossicodipendenti e malati abbandonati accogliendoli nella Tenda San Camillo di Guardia Mangano, frazione tra Acireale e Riposto.

Il rogo fu appiccato da Paolo Bastianini, ospite della comunità, quattro anni fa. La Corte d’Assise ha ritenuto l’imputato «colpevole» dei reati contestati e ha «concesso le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti e alla recidiva». Da qui si arriva alla riduzione di pena. Bastianini è stato interdetto in modo perpetuo dai Pubblici Uffici. Inoltre l’uomo è stato condannato dal collegio presieduto dalla giudice Maria Pia Urso al risarcimento del danno alle parti civili costituite, quattro familiari della vittima. Fissata una provvisionale di 50.000 euro ciascuno, ma l’ammontare preciso dovrà essere stabilito con un giudizio da incardinare davanti al giudice civile. La Corte d’Assise invece ha rigettato il risarcimento del danno in favore della parte civile “Provincia sicula dei Chierici regolari dei ministri degli Infermi”.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni e dalla lettura si potrà comprendere quale siano stati i fattori che hanno portato al riconoscimento delle “generiche”. Sono diversi gli elementi emersi nel corso del lungo dibattimento che potrebbero aver inciso sulla concessione delle attenuanti: le condizioni psicologiche, il comportamento processuale oppure il movente.

Paolo Bastianini, reo confesso, fu arrestato dai carabinieri poche ore dopo la tragedia. I militari lo rintracciarono a Catania: aveva utilizzato l’auto della vittima per la fuga. Nel corso del processo sono stati ascoltati investigatori, testimoni e consulenti. Il medico legale Giuseppe Ragazzi ha confarmato il fatto che Fratel Leonardo fu anche picchiato prima di morire avvolto dalle fiamme nel suo letto (nella foto la camera incenerita). «Aveva delle lesioni sul capo da corpo contundente che possono anche essere dei calci e pugni. Sono comunque secondo me generati da una colluttazione», ha detto rispondendo alle domande del pm Angelo Brugaletta. Per lo psichiatra nominato dalla difesa la capacità dell’imputato era «grandemente scemata».

Il difensore di Bastianini, l’avvocato Alessandro Vecchio, valuterà l’appello. L’impugnazione potrebbe arrivare anche dal pm considerando che ha chiesto la condanna all’ergastolo dell’imputato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA