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Corruzione, l’ex commissario al dissesto idrogeologico Maurizio Croce ha patteggiato la pena: tre anni e mezzo

Era ai domiciliari da aprile. Chiamato in causa dopo le dichiarazioni dell'ex sindaco di Malettoi

Di Redazione |

Torna libero, dopo 8 mesi di arresti domiciliari, l’ex commissario regionale al dissesto idrogeologico Messina Maurizio Croce, arrestato a marzo per corruzione nell’inchiesta sull’appalto per i lavori al torrente Bisconte e opere varie a Messina. Croce è stato assessore regionale al Territorio, consigliere comunale e candidato sindaco a Messina.

Il Tribunale, al contrario del giudice per le indagini preliminari che aveva detto no, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Croce a 3 anni e sei mesi. Ha patteggiato anche Francesco Vazzana, collaboratore e amico di Croce. Per lui la pena concordata tra l’accusa e la difesa, è di 3 anni, che finirà di scontare ai lavori socialmente utili. Accolto anche il patteggiamento a 2 anni di Rossella Venuti, coinvolta come segretaria del commissario.

Escono dal processo, quindi, i principali protagonisti dell’indagine della Guardia di finanza, nata dalle dichiarazioni dell’imprenditore ed ex sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi, anche lui imputato, che ha patteggiato la pena a 2 anni. Per tutti gli altri il processo va avanti e riprenderà il prossimo 28 gennaio. Il Tribunale esaminerà, attraverso il dibattimento, le accuse contro gli imprenditori finiti sotto la lente della Procura per i rapporti con Croce, sia come commissario al dissesto che come candidato impegnato nella campagna elettorale per il Comune di Messina. I reati di cui sono accusati a vario titolo sono corruzione, finanziamento illecito ai partiti, truffa e tentata truffa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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