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La campagna di Slow Food “Tutta farina del nostro sacco”

Fino a domenica quattro cuochi siciliani invitano a scoprire pani e ricette con i grani antichi

Di Redazione |

Fino a domenica, oltre 70 cuochi dell’Alleanza Slow Food in tutta Italia – tra cui quattro siciliani – stringono un patto con la rete Slow Grains e invitano a scoprire cereali, pani e ricette di recupero nei loro ristoranti e pizzerie. Sono agricoltori, mugnai, fornai, panettieri, pastai, cuochi e pizzaioli. Fino al 24 novembre, si uniscono con l’obiettivo di valorizzare i cereali tradizionali in tutta Italia. “Tutta farina del nostro sacco” è la campagna con cui Slow Food Italia chiama a raccolta l’Alleanza Slow Food dei cuochi per stringere una sinergia con Slow Grains, la rete di produttori e artigiani che in tutta Italia recuperano e trasformano le varietà locali di grani e frumenti, con l’obiettivo di valorizzare le filiere minori dei cereali tradizionali e di salvaguardare e recuperare la biodiversità dei grani così come i saperi diffusi e il tessuto sociale a essa legati.

Siamo una civiltà fondata sul pane e sui cereali, ma la progressiva industrializzazione ha ricercato varietà sempre più produttive e dipendenti dalla chimica di sintesi. Le aree interne si sono gradualmente svuotate e, con gli effetti devastanti della crisi climatica, molti agricoltori stanno abbandonando il proprio mestiere. La sfida di rigenerare questi territori è sempre più complessa, ma c’è chi dimostra che non è impossibile superarla.

«Vogliamo concentrarci proprio sui territori più interni e sulle piccole comunità, quelle che si trovano più in difficoltà e sono a rischio di spopolamento – afferma Mimmo Pontillo, coordinatore della rete Slow Grains -. Dove però stanno nascendo tante buone pratiche che possono generare un cambiamento dal basso e rappresentare una svolta per quei luoghi dove resistono ancora preziose risorse naturali e umane. I grani tradizionali stanno alimentando e facendo crescere filiere locali, fungendo da espressione identitaria dei territori e contribuendo al recupero di connessioni e comunità. Tutto ciò è profondamente legato sia alla sostenibilità sociale che a quella ambientale e in questo percorso il ruolo educativo dei cuochi è centrale».

Stimolare la nascita di comunità locali consapevoli è proprio l’obiettivo della campagna Tutta farina del nostro sacco: oltre 70 cuoche e cuochi dell’Alleanza Slow Food, per dieci giorni, valorizzeranno i grani tradizionali inserendo nei loro menù una o più pietanze dedicate o piatti di recupero a base di pane, e proponendo laboratori didattici con coltivatori e mugnai del territorio. Tramite la campagna, Slow Food Italia aderisce infatti alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, per sensibilizzare su quanto sia importante attivare nel quotidiano buone pratiche di recupero a partire proprio dall’educazione alimentare. Ecco i quattro siciliani che partecipano all’iniziativa:

Ginger-people&food, Agrigento Cuoca: Mareme Cisse  Piatto dedicato in menù: Couscous di semola di perciasacchi molito a pietra nella versione con agnello, con pesce o con verdure, con aglio rosso di Nubia Presidio Slow Food. In collaborazione con: Molini del Ponte

“Stasira maiorca, chiattulidda & perciasacchi”Cena tematica con i produttori, in degustazione: rotolo di pasta sfoglia di Maiorca e Perciasacchi ripieno di verdure di campo, provola affumicata e prugne – Maltagliati di Perciasacchi con fagioli cosaruciari di Scicli Presidio Slow Food, verza e olio extra vergine d’oliva nuovo – Crostata di Maiorca e cioccolato con pere, zenzero e uvetta. In accompagnamento birra Chiattulidda del Birrificio Pitan Beer.Con la partecipazione di: Tony Rocchetta, custode del grano tradizionale Chiattulidda e Valeria Vita del Birrificio Pitan Beer.  Prenotazione consigliata, prevista una riduzione del costo per i soci Slow Food.22 novembre ore 20.00 


Fauzzeria, Licata (Ag)Cuoco: Gianluca Graci  “Evolutivo”Piatto dedicato in menù: Margherita km0, una pizza al padellino realizzata con grano evolutivo coltivato in Sicilia, condita con pomodoro buttiglieddru di Licata dell’azienda Graci e vastedda della valle del Belice, Presìdi Slow Food.


Agriturismo Vultaggio, TrapaniCuochi: Nino D’Ambrogio – Nino BuscainoPiatti dedicati in menù: Zuppa di pane cotto: ricetta di recupero con pane raffermo, pomodoro, aglio rosso di Nubia, cipolla, prezzemolo, basilico e olio – Polpette di pane cotto con l’aggiunta di uova e vastedda del Belìce, pangrattato e fritti. Con la partecipazione di: azienda agricola Vultaggio, Molini del Ponte, azienda Cucchiara Società Cooperativa Agricola


Ristorante Casa & Putia, MessinaCuoca: Adriana SironePiatto dedicato nel menù: Crostone di maiorca ai cereali, burro siciliano, alici in conserva sotto sale, verdure selvatiche saltate, con il Presidio Slow Food del sale marino di Trapani all’arancia, peperoncino, olio di minuta.Con la partecipazione di: azienda agricola Vittoria PiccoloCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA